psyche di fausto russo

Il cibo: una scusa per assaporare lentamente il mondo

Il cibo: una scusa per assaporare lentamente il mondo Introduzione In questa prima puntata di Psyche, ci immergiamo in una conversazione unica sul cibo con il dottor Fausto Russo, psichiatra e acuto analista della comunicazione. Attraverso il suo sguardo esperto, esploriamo il cibo non solo come sostanza nutritiva ma come chiave di volta per interpretare la vita e le sue sfumature più profonde. Il dottor Russo, con la sua penna affilata e la profonda comprensione dell’animo umano, eleva le pagine di D’O, offrendoci un viaggio sensoriale che va oltre il gusto, toccando il cuore e la mente. Preparatevi a essere sorpresi e ispirati da una visione del cibo che cambierà il modo in cui pensate all’atto di mangiare. Buon ascolto Il cibo: una scusa per assaporare lentamente il mondo Con un’aria di sacralità come quella delle chiese, i supermercati moderni ospitano clienti assorti e confusi, catturati da scaffali che provocano e quasi sfidano la gente a misurarsi con i loro desideri. In quella folla che si ammassano, sembra di vedere fedeli che celebrano i loro riti di devozione, in preghiera dinanzi al mistero e all’abbondanza di ogni tipo di cibarie. Si cercano e si ammirano, con aspettative rassicuranti, i prodotti a km zero, si corteggiano, con curiosità e con ricercatezza esibizionistica, i prodotti più esotici. Laddove l’integrazione tra gli umani provenienti da mondi diversi stenta ad avvenire, quella tra cibi locali ed esotici, invece, avviene con molta naturalezza e gustoso compiacimento. Il comportamento dei clienti, che immediatamente balza agli occhi, è il loro essere religiosamente fermi davanti ai carrelli e, poi, il mostrare enorme attenzione e concentrazione nel leggere le tabelle con la composizione degli alimenti. Volta per volta, vengono presi in esame ingredienti, valori nutritivi, provenienza delle materie prime, cosicché la percentuale di quello zero virgola in più o …

Sussurri del vino di Sara Sepahi

I sussurri del vino di una sommelier

I sussurri del vino di una sommelier Un inno alla passione e alla scoperta attraverso gli occhi di un sommelier Il mestiere del sommelier si colloca all’incrocio tra scienza e arte, richiedendo una profonda conoscenza tecnica unita a una sensibilità quasi poetica per i sapori, gli aromi e le storie che ogni bottiglia racchiude. Questa professione, tuttavia, va oltre la semplice degustazione e presentazione di vini; è un viaggio incessante alla scoperta di terroir sconosciuti, di varietà di uva antiche e moderne, e delle infinite sfumature che il processo di vinificazione può rivelare. Diventare sommelier significa imbarcarsi in un percorso di formazione continua, dove chimica, agronomia e storia diventano strumenti indispensabili per interpretare e comunicare l’anima di ogni vino. Questo viaggio non è solo professionale ma anche personale, poiché ogni sommelier porta con sé un bagaglio di esperienze, gusti e predilezioni che influenzano profondamente il suo approccio al vino. È un percorso che arricchisce non solo il sapere ma anche l’essere, permettendo di stabilire un legame unico e personale con le proprie selezioni e presentazioni. La capacità di trasmettere questa passione e conoscenza ai clienti, di guidarli attraverso un percorso di scoperta sensoriale, è ciò che distingue un grande sommelier. Nel cuore di questo mondo, fatto di dedizione, studio e passione, nasce l’ispirazione per l’argomento di questo articolo. Riflettendo sulla mia esperienza personale nel settore, ho deciso di focalizzarmi sull’importanza del ruolo del sommelier e su come questa professione abbia arricchito la mia vita, offrendomi una nuova lente attraverso cui esplorare la complessità e la bellezza del mondo del vino. Attraverso queste parole, voglio condividere l’emozione e la gratitudine che provo ogni volta che riesco a percepire l’anima di un vino, distinguendone le sfumature e le storie. Questo è un invito a intraprendere insieme a me questo viaggio straordinario, un …

Guarcino in Ciociaria

I borghi della Ciociaria: Guarcino

I borghi della Ciociaria: Guarcino La magia di Guarcino: storia, natura e gastronomia Immerso nel cuore della Ciociaria, Guarcino si erge come un luminoso esempio del fascino persistente dei borghi italiani. Questo pittoresco luogo, le cui radici affondano profondamente nella storia, nella cultura e nella bellezza naturale, offre uno scorcio affascinante sull’anima della campagna italiana. Guarcino non è semplicemente una destinazione; è un’esperienza, dove ogni pietra, sentiero e edificio racconta la storia di secoli passati. Storia di Guarcino: un viaggio nel tempo La storia di Guarcino è profondamente radicata nelle sue origini antiche e nei monumenti che punteggiano il suo territorio, testimoniando il ricco passato di questo borgo situato nella Ciociaria, nel cuore del Lazio. Guarcino affonda le sue radici in epoca romana, come suggeriscono alcuni ritrovamenti archeologici, ma è nel Medioevo che il borgo acquisisce importanza, grazie alla sua posizione strategica lungo le vie di comunicazione tra Roma e il Sud Italia. La presenza di eremiti e santi, tra cui San Benedetto, che transitò per Guarcino nel suo viaggio da Subiaco a Montecassino, arricchisce il patrimonio spirituale e culturale del luogo, conferendogli un’aura di sacralità e misticismo. Il centro storico è un labirinto di vicoli e piazze dove si possono ammirare edifici che risalgono al Medioevo e al Rinascimento, perfettamente conservati, conservando elementi architettonici medievali di notevole rilevanza, tra cui portali, bifore, trifore e mura in pietra viva. Tra le sue architetture religiose spiccano la Collegiata di San Nicola, con le sue opere pittoriche della scuola del Cavalier d’Arpino, e la chiesa di San Michele Arcangelo, eretta sui resti di un tempio dedicato a Marte​​. Visitarlo significa non solo esplorare un borgo medievale ben conservato ma anche scoprire un pezzo vivente della storia italiana, dove ogni pietra, ogni angolo racconta una storia millenaria. Le bellezze naturali di Guarcino Il …

Cappelletti pasquali al ragù

Cappelletti pasquali

Video “Cappelletti pasquali” Nessuna tradizione culinaria in Italia è così ricca di storia e affetto quanto quella della pasta ripiena. Come disse Pellegrino Artusi: ‘La buona cucina e il buon vino sono un paradiso sulla terra’. Questa ricetta, arricchita da un tocco di colore e sapore in più, promette di sorprendere e deliziare i vostri ospiti nel giorno di Pasqua, rendendo la celebrazione ancora più speciale.   Nessuna tradizione culinaria in Italia è così ricca di storia e affetto quanto quella della pasta ripiena. Come disse Pellegrino Artusi: ‘La buona cucina e il buon vino sono un paradiso sulla terra’. Questa ricetta, arricchita da un tocco di colore e sapore in più, promette di sorprendere e deliziare i vostri ospiti nel giorno di Pasqua, rendendo la celebrazione ancora più speciale.”    

Fregnacce in sugo pasta tipica

Fregnacce in sugo di involtini

Video “Fregnacce in sugo di involtini” Durante le festività pasquale, i piatti che portiamo in tavola non sono solo cibo, ma simboli di condivisione, tradizione e innovazione. Questa ricetta si propone come un ponte tra il calore della tradizione e la freschezza dell’innovazione, offrendo un’esperienza gustativa ricca e profondamente legata ai valori del tempo delle feste. Cit. Una ricetta non ha anima. È l’anima del cuoco che deve dare vita alla ricetta. Durante le festività pasquale, i piatti che portiamo in tavola non sono solo cibo, ma simboli di condivisione, tradizione e innovazione. Questa ricetta si propone come un ponte tra il calore della tradizione e la freschezza dell’innovazione, offrendo un’esperienza gustativa ricca e profondamente legata ai valori del tempo delle feste. Cit. Una ricetta non ha anima. È l’anima del cuoco che deve dare vita alla ricetta  

Fermentazione, fonte di Umami

Fermentazione, fonte di Umami

La fermentazione come fonte di Umami svela un aspetto fondamentale della gastronomia mondiale, evidenziando come questo sapore, noto per la sua capacità di esaltare gli altri gusti, sia radicato nelle tradizioni culinarie globali. L’Umami, termine giapponese che indica “essenza di bontà”, è stato identificato scientificamente all’inizio del XX secolo dall’acido glutammico. Questo gusto, oltre a segnalare la presenza di proteine attraverso gli aminoacidi, ha una storia di impiego intuitivo in alimenti fermentati tradizionali come miso, garum, crauti e parmigiano, arricchendo le diete con il suo sapore unico e benefici nutrizionali. Nonostante la sua presenza storica, l’introduzione di sostituti industriali come il dado e il glutammato di sodio ha cambiato il modo in cui l’Umami viene incorporato nella cucina contemporanea, sollevando questioni sulla salute e sull’autenticità dei sapori.

Il podcast di D'O

Il Podcast dell’Editore

Il Podcast dell’Editore Vi diamo il benvenuto in D’O: uno spazio di condivisione e crescita, dove ogni articolo, immagine e storia è un passo verso orizzonti culturali sempre nuovi. Siete pronti ad intraprendere insieme a noi un viaggio nel “buon gusto”, ricco di scoperte e meraviglie? In questo podcast , vi do il benvenuto a D’O, un crocevia dove l’arte, nelle sue molteplici espressioni, incontra il dialogo e la condivisione si trasforma in un percorso di scoperta. Vi guiderò attraverso le origini di questo progetto editoriale, lungamente meditato, con l’intento di trasmettere con chiarezza la visione che lo anima. Parola all’Editore Sono l’Editore di D’O , qui per guidarvi attraverso le storie e le visioni che animano il nostro nuovo giornale trimestrale. Mi trovo spesso a riflettere sul potere dei simboli e sulle storie che possono raccontare. Questa riflessione mi ha portato a scegliere tre simboli fondamentali che rappresentano l’essenza del nostro giornale: la D, un apostrofo e una O. Ciascuno di questi elementi simboleggia un aspetto cruciale di questo ambizioso progetto che vorrei condividere con ognuno di voi. L’alba di un sogno Inaugurare D’O rappresenta per me l’alba di un sogno che si è lentamente materializzata nel corso degli anni. Questa creazione non è soltanto l’emergere di un nuovo magazine nel panorama editoriale, ma piuttosto l’espressione di un concetto profondo che si radica nel cuore dell’arte in tutte le sue forme. DO La scelta del nome D’O, con il suo richiamo alla prima nota musicale, il “DO”, non è casuale ma riflette l’intenzione di essere all’avanguardia in un viaggio esplorativo che abbraccia l’enogastronomia, la musica, la pittura, il teatro e il cinema. Il concetto chiave è racchiuso nell’indagare: l’atto di cercare, di andare oltre la superficie per scoprire i significati più profondi nascosti dietro le manifestazioni artistiche e culturali. L’arte Ogni forma d’arte, …

Musica Parole e Silenzi di Claudio Campadello

Musica Parole e Silenzi

Musica Parole e Silenzi Nel panorama musicale contemporaneo, raramente si assiste a creazioni che sfidano i confini tradizionali dell’espressione artistica con la stessa audacia e visione del progetto “Musica Parole e Silenzi“, ideato dal bassista di eccezionale talento Claudio Campadello. Questa rassegna artistica non è semplicemente un concerto; è una celebrazione polifonica dell’arte in cui la musica, le parole e il silenzio danzano in un balletto armonioso, orchestrato con maestria e innovazione. Campadello, la cui carriera spazia tra la rigida disciplina della musica classica e le libertà espressive del jazz, ha trascorso decenni perfezionando la sua arte. Discepolo del rinomato Franco Petracchi, la sua abilità non si limita all’esecuzione impeccabile ma si estende alla sperimentazione audace con il suo basso a cinque corde, trasformandolo da mero accompagnatore a protagonista solista di una narrazione sonora che sfida ogni aspettativa. Il progetto “Musica Parole e Silenzi” rappresenta l’apice di questa ricerca artistica, un’esperienza immersiva che va oltre il mero ascolto per diventare un viaggio sensoriale. Campadello non si limita a suonare; egli dipinge con il suono, intrecciando melodie, armonie e ritmi in un tessuto sonoro che avvolge l’ascoltatore, spesso rompendo il tradizionale silenzio del basso per farlo risuonare in solitaria, con una presenza scenica sorprendentemente eloquente. Caroline Baglioni L’aggiunta dei testi di Caroline Baglioni , un’attrice e autrice di successo, altrettanto innovativa e suggestiva, arricchisce ulteriormente questa tessitura sonora. Le sue parole non sono semplici commenti musicali; sono ponti che collegano l’emozione pura alla comprensione profonda, guidando l’ascoltatore attraverso le varie atmosfere e stati d’animo evocati dalla musica. La scrittura di Baglioni è un delicato filo d’oro che cuce insieme le varie parti dello spettacolo, dando vita a un’opera d’arte sinestetica che stimola mente, cuore e anima. In “Musica Parole e Silenzi”, Campadello ha creato qualcosa di unico nel suo genere: un dialogo tra …