La magia di una serata al Miralago con Chocolart Fiortini

La magia di una serata al Miralago con Chocolart Fiortini

La magia di una serata al Miralago con Chocolart Fiortini La magia di una serata al Miralago con Chocolart Fiortini Cioccolato e territorio Ieri sera, come ospite e unico ambasciatore della Ciociaria , ho vissuto una serata di rara bellezza, presso il suggestivo Miralago Hotel di Sperlonga, dove il cioccolato è stato l’ingrediente magico capace di legare emozioni, sapori e territori. Organizzata dall’azienda Chocolart Fiortini di Itri, questa cena ha raccontato una storia, un viaggio che ha attraversato le eccellenze del nostro territorio, svelando a ogni portata il talento e la creatività di grandi chef. La visione di Francesco Fiortini La serata ha preso vita con un’intensità palpabile, quasi come se ogni dettaglio fosse stato pensato per creare un’atmosfera magica. E al centro di tutto c’era Francesco Fiortini, giovane imprenditore visionario, capace di trasformare un semplice evento in un’esperienza unica. Con una passione che traspariva dalle sue parole, Francesco ha saputo trasmettere ai presenti il suo profondo amore per il territorio e la sua visione di un futuro fatto di collaborazione e crescita condivisa. Fin dall’inizio, le sue parole hanno creato una connessione tra tutti i partecipanti. “Questa non è una serata per promuovere la nostra azienda,” ha detto con un’umiltà che lo ha reso immediatamente ammirato e apprezzato da tutti. “È un’occasione per dimostrare quanto possiamo realizzare quando ci uniamo e collaboriamo per valorizzare ciò che amiamo: la nostra terra.” Queste parole hanno risuonato profonde, non solo come dichiarazione d’intenti, ma come una vera e propria filosofia di vita che Francesco applica quotidianamente nel suo lavoro. Francesco Fiortini non è soltanto Chocolart Fiortini; è l’anima di un progetto che va oltre la semplice produzione di cioccolato. Attraverso il suo lavoro, cerca di dare nuova vita a un territorio ricco di storia e tradizione, come quello pontino, mettendo in luce l’importanza di creare una rete …

Marrakech: dove la storia e la gastronomia si incontrano

Ultima tappa a Marrakech: dove la storia e la gastronomia si incontrano

Ultima tappa a Marrakech: dove la storia e la gastronomia si incontrano Ultima tappa a Marrakech: dove la storia e la gastronomia si incontrano Tour Europeo 7^ tappa: scopri le meraviglie con il ricercatore di eccellenze Il viaggio attraverso le meraviglie d’Europa e oltre si conclude nella magica Marrakech, l’ultima tappa di questo straordinario tour. Marrakech, conosciuta come la “Città Rossa” per il colore delle sue mura, è una destinazione che riesce sempre a stupire per la sua bellezza, i suoi mercati vibranti e una storia millenaria che si respira in ogni angolo. Iniziamo la nostra esplorazione con una visita ai Giardini Majorelle , un’oasi di pace creata dal pittore francese Jacques Majorelle e poi acquistata da Yves Saint Laurent. I colori vibranti, soprattutto il famoso blu Majorelle, sono un tocco artistico che contrasta con il caos e l’energia della Medina. Non possiamo dimenticare la Medina di Marrakech , un labirinto di stradine piene di vita, dove il richiamo del muezzin si mescola ai profumi delle spezie. Al centro della Medina si trova la famosissima Piazza Jemaa el-Fnaa, cuore pulsante della città, dove ogni giorno si tiene un mercato affollato e la sera si trasforma in un grande spettacolo di artisti di strada, cantastorie e incantatori di serpenti. Gastronomia: il cuore del gusto marocchino L’esperienza culinaria a Marrakech è semplicemente indimenticabile. Il tagine, il piatto iconico marocchino, è una delle principali delizie della cucina locale. Preparato in un caratteristico recipiente di terracotta con un coperchio conico, il tagine è cucinato lentamente per fondere sapori di carne, verdure e spezie come zafferano, cumino e coriandolo. Altro piatto imperdibile è il couscous, accompagnato da verdure cotte al vapore e spesso servito con agnello o pollo. I sapori di Marrakech sono profondamente legati alle spezie, e una visita ai suq (mercati) ti offrirà la possibilità di acquistare e scoprire le …

Crocchè di baccalà mantecato al timo di Gabriele Capuano

Crocchè di baccalà mantecato al timo

Crocchè di baccalà mantecato al timo Crocchè di baccalà mantecato al timo La cucina è un’arte che ci permette di viaggiare attraverso i sapori, esplorando culture e tradizioni diverse con ogni boccone. Ogni ingrediente ha una storia da raccontare e quando si combinano con passione e creatività, possono trasformare un piatto ordinario in un’esperienza culinaria straordinaria. Questo mese, vi propongo una ricetta che celebra il gusto intenso del baccalà e la delicatezza del timo al limone, con un pure allo zafferano. Le crocche’ di baccalà non sono solo un piatto raffinato, ma rappresentano anche un legame affascinante tra lo street food e l’alta ristorazione. Queste crocchette dorate e croccanti, perfette da gustare con le mani in un mercato affollato, trovano una nuova dimensione quando vengono servite su un letto di purè di patate allo zafferano in un ristorante di classe. Questo piatto dimostra che le frontiere tra la cucina di strada e la gastronomia gourmet sono sempre più sottili, e che i sapori autentici possono brillare in qualsiasi contesto. La cucina è un’arte che ci permette di viaggiare attraverso i sapori, esplorando culture e tradizioni diverse con ogni boccone. Ogni ingrediente ha una storia da raccontare e quando si combinano con passione e creatività, possono trasformare un piatto ordinario in un’esperienza culinaria straordinaria. Questo mese, vi propongo una ricetta che celebra il gusto intenso del baccalà e la delicatezza del timo al limone, con un pure allo zafferano: Crocche’ di baccalà mantecato al timo su purè di patate allo zafferano. Le crocche’ di baccalà non sono solo un piatto raffinato, ma rappresentano anche un legame affascinante tra lo street food e l’alta ristorazione. Queste crocchette dorate e croccanti, perfette da gustare con le mani in un mercato affollato, trovano una nuova dimensione quando vengono servite su un letto di purè di patate allo zafferano …

Crocchè di baccalà mantecato al timo di Gabriele Capuano

Crocchè di baccalà mantecato al timo

Crocchè di baccalà mantecato al timo Crocchè di baccalà mantecato al timo La cucina è un’arte che ci permette di viaggiare attraverso i sapori, esplorando culture e tradizioni diverse con ogni boccone. Ogni ingrediente ha una storia da raccontare e quando si combinano con passione e creatività, possono trasformare un piatto ordinario in un’esperienza culinaria straordinaria. Questo mese, vi propongo una ricetta che celebra il gusto intenso del baccalà e la delicatezza del timo al limone, con un pure allo zafferano. Le crocche’ di baccalà non sono solo un piatto raffinato, ma rappresentano anche un legame affascinante tra lo street food e l’alta ristorazione. Queste crocchette dorate e croccanti, perfette da gustare con le mani in un mercato affollato, trovano una nuova dimensione quando vengono servite su un letto di purè di patate allo zafferano in un ristorante di classe. Questo piatto dimostra che le frontiere tra la cucina di strada e la gastronomia gourmet sono sempre più sottili, e che i sapori autentici possono brillare in qualsiasi contesto. La cucina è un’arte che ci permette di viaggiare attraverso i sapori, esplorando culture e tradizioni diverse con ogni boccone. Ogni ingrediente ha una storia da raccontare e quando si combinano con passione e creatività, possono trasformare un piatto ordinario in un’esperienza culinaria straordinaria. Questo mese, vi propongo una ricetta che celebra il gusto intenso del baccalà e la delicatezza del timo al limone, con un pure allo zafferano: Crocche’ di baccalà mantecato al timo su purè di patate allo zafferano. Le crocche’ di baccalà non sono solo un piatto raffinato, ma rappresentano anche un legame affascinante tra lo street food e l’alta ristorazione. Queste crocchette dorate e croccanti, perfette da gustare con le mani in un mercato affollato, trovano una nuova dimensione quando vengono servite su un letto di purè di patate allo zafferano …

Natura al Flora cult delle Fendi

Natura in numeri: l’incanto di Flora Cult

Natura in numeri: l’incanto di Flora Cult In un mondo sempre più dominato dall’artificio e dalla frenesia, eventi come il Flora Cult emergono come vitali promemoria dell’importanza di riconnettersi con le radici profonde e autentiche dell’esistenza umana: la natura e la sua inesauribile ricchezza. Quest’anno ho avuto la fortuna di immergermi in questo straordinario incontro tra botanica e cultura sostenibile, non solo come amante della natura, ma anche come food writer e giornalista, portando con me una passione viscerale per tutto ciò che è verde e vivente. Gianmarco Odifreddi Matematico, accademico e divulgatore scientifico, presente al Flora Cult, ha aggiunto un fascino particolare, rendendo l’evento ancora più irresistibile per me. Ascoltare il suo unico approccio alla matematica applicata al mondo naturale ha arricchito enormemente la mia esperienza. Odifreddi possiede il raro talento di trasformare i numeri in poesia, facendo danzare le equazioni con la stessa grazia delle foglie mosse dal vento. Il Flora Cult non è solo un evento; è un manifesto vivente che dimostra come la cultura possa e debba integrarsi con l’ambiente. Ogni stand, ogni discussione, ogni pianta esposta testimonia come la creatività umana possa coesistere armoniosamente con il mondo naturale, arricchendolo piuttosto che sfruttarlo. È un luogo dove i principi di sostenibilità non sono solo teorizzati ma messi in pratica, dove l’arte incontra la scienza e dove la bellezza delle piante tocca le corde profonde dell’etica e del benessere. Inoltre, questa 4 giorni serve da potente catalizzatore per un cambiamento più ampio nella società, promuovendo un modo di vivere più rispettoso dell’ambiente e più consapevole delle infinite possibilità offerte dalla natura. Il Flora Cult mostra mercato florovivaistica e di sostenibilità La manifestazione celebra la natura e la matematica: Gianmarco Odifreddi al centro della scena Nel cuore verde della capitale, si è svolta la tredicesima edizione del Flora Cult , l’evento annuale …

gusti da favola per piccoli cuochi

La cucina: un laboratorio familiare di crescita e condivisione

La cucina: un laboratorio familiare di crescita e condivisione Insegnare ai bambini a cucinare non è solo un’attività divertente, ma una vera e propria scuola di vita che coinvolge tutta la famiglia. In un mondo dove il cibo e la sua preparazione occupano un posto centrale, avvicinare i più piccoli al mondo culinario significa aprirgli le porte a un sapere fondamentale, arricchendoli di competenze utili per la vita futura. Una preparazione condivisa Prima di iniziare, è essenziale che lo spazio cucina si trasformi in un ambiente accogliente e sicuro per i piccoli chef. Questo significa preparare non solo gli ingredienti ma anche l’animo dei genitori, pronti ad accogliere con pazienza e entusiasmo le piccole mani in azione. Scegliere momenti in cui la famiglia può dedicarsi senza fretta alla preparazione dei pasti è fondamentale per creare un’atmosfera rilassata e inclusiva. Dal preparativo alla degustazione: un viaggio educativo Il percorso inizia dalla selezione delle ricette e dall’acquisto degli ingredienti, momenti preziosi per insegnare ai bambini il valore del cibo e la sua provenienza. La cucina diventa quindi il luogo dove si sperimenta insieme, imparando le regole di base come il lavaggio delle mani e la prudenza con gli utensili, ma anche il piacere di mescolare, impastare, e ovviamente, assaggiare. Ad ogni età il suo compito Importante è l’adattamento delle attività all’età del bambino: i più piccoli possono essere coinvolti nella selezione o nel lavaggio degli ingredienti, mentre i più grandi possono misurare, tagliare (con strumenti adatti) o mescolare. Questo non solo accresce la loro autonomia e fiducia in sé ma li rende anche partecipi del lavoro di squadra che sta dietro alla preparazione di un pasto. Osservare, chiedere, imparare I bambini imparano osservando gli adulti e ponendo domande. È cruciale includerli nel processo di cucina non solo come aiutanti ma anche come …

Ristorante il Borgo di Gabriele Capuano

Ristorante il Borgo

Ristorante il Borgo Gabriele Capuano L’arte della cucina di pesce al ristorante il Borgo a Pontecorvo Nel cuore del paesaggio dove la tradizione incontra l’innovazione, sorge “ Il Borgo “, un ristorante che non è solo un luogo di incontro per gli amanti della buona cucina, ma un vero e proprio tempio dedicato all’esaltazione dei sapori del territorio. A guidare questa celebrazione culinaria è Gabriele Capuano, uno chef che ha fatto della sua cucina un inno alla terra e al mare che lo circondano. Filosofia in cucina L’approccio di Capuano alla cucina è radicato in una filosofia semplice ma profondamente significativa: rispettare il prodotto. Ogni piatto servito nel suo ristorante Il Borgo a Pontecorvo è un omaggio alla freschezza e alla qualità, con ingredienti selezionati direttamente dalla natura circostante. Ma è nel trattamento del pesce che la sua maestria culinaria brilla con particolare luce. Il mare, con i suoi doni giornalieri, offre allo chef l’ispirazione e le materie prime per creare piatti che sono veri e propri capolavori di gusto. La sua cucina di pesce non è solo un’esibizione di tecnica e creatività, ma una celebrazione dell’essenza stessa del mare. Ogni giorno, il menu si trasforma, adattandosi al pescato del giorno per garantire che solo il meglio del mare giunga al tavolo dei suoi ospiti. La firma di Capuano sta nella sua capacità di esaltare il sapore autentico del pesce, senza sovraccaricarlo di elementi superflui. Attraverso l’uso equilibrato di erbe, spezie e condimenti, riesce a creare un equilibrio perfetto di sapori, dove ogni ingrediente ha il suo spazio per brillare, rispettando sempre la protagonista indiscussa: la freschezza del pesce. Il Borgo non è solo un luogo dove mangiare, ma un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, guidati dal talento e dalla passione di Gabriele Capuano. La sua dedizione nel valorizzare i prodotti attraverso una …

Copertina febbraio di Ciociaria & Cucina

Un febbraio gustoso vi aspetta con Ciociaria&Cucina

Un febbraio gustoso vi aspetta con Ciociaria&Cucina Cari amici di Ciociaria&Cucina, Preparatevi a un Febbraio indimenticabile con il nostro ultimo numero, ricco di sapori, tradizioni e innovazioni culinarie che eleveranno la vostra esperienza gastronomica. Ecco alcuni highlights di ciò che troverete: ? 30 Anni di eccellenza con Ristor Impianti : Celebrate con noi tre decadi di successi e scoprite il lavoro svolto insiema con Angelo PO, un viaggio nel tempo e nella gastronomia di qualità. ? La magia della fermentazione: Marie Joveneau vi svelerà i segreti della fermentazione, arricchiti da una sua ricetta esclusiva sui crauti. ? L’oro verde della Ciociaria: Il Frantoio Cerquozzi condivide il suo impegno per un olio extravergine di oliva superiore, essenziale per ogni appassionato di cucina. ? Dolcezze di carnevale: Ricette dolci, creative e perfette per ogni età, per portare la magia del Carnevale direttamente a casa vostra. ?‍? Piccoli chef, grandi avventure: Un’opportunità per i vostri bambini di imparare giocando in cucina, tra farina e zucchero. ? Un tuffo nelle tradizioni: Scoprite i “fini fini” di Frosinone attraverso il Pastificio Gizzi, una ricetta che è un vero e proprio tuffo nella storia e nella tradizione. ? Vino e alta cucina: Sara Sepahi esplora la sinergia tra vino e alta cucina, offrendovi consigli per abbinamenti indimenticabili. ❤️ San Valentino: Trasformate il vostro San Valentino in qualcosa di speciale con le nostre ricette romantiche e suggerimenti per una serata indimenticabile. Non perdete l’edizione di febbraio di Ciociaria&Cucina. Ogni pagina è un’invitazione a esplorare e a celebrare la ricchezza gastronomica della nostra amata terra. ? Clicca qui per leggere il nuovo numero www.ciociariaecucina.it/magazine/ Vi auguriamo una buona lettura e un meraviglioso viaggio culinario!

il meraviglioso mondo del Food Writer

Il meraviglioso mondo del Food writer

Il meraviglioso mondo del Food writer Il meraviglioso mondo del Food writer Noi di Ciociaria&Cucina esploriamo il vasto universo culinario attraverso gli occhi e le eloquenti parole del food writer Alfio Mirone: un viaggiatore incantato nel regno del gusto. Il termine “food writer” può sembrare una mera traduzione, ma la sua essenza va ben oltre le parole. Il cibo permea ogni aspetto della nostra vita: nelle immagini suggestive, nelle conversazioni quotidiane, nei ricordi dei nostri viaggi. Raccontare il cibo è un’arte, un modo di esplorare e condividere significati, valori e il patrimonio culturale che esso porta con sé. Ma chi è veramente un food writer? Questo esperto non si limita a redigere ricette per blog o riviste. È un abile artigiano delle parole, un narratore di esperienze ed emozioni intrecciate al mondo culinario. Possiede un talento unico nell’arte della narrazione gastronomica. Attraverso maestria narrativa e tecniche di storytelling, coinvolge i lettori, evocando sensazioni ed emozioni attraverso il suo linguaggio persuasivo. Lo storytelling Per lui, lo storytelling va oltre la banalità di un post sui social media; è la creazione di narrazioni funzionali e simboliche. La scrittura coinvolgente trasmette emozioni con un linguaggio che si rivolge direttamente al cuore. Scrivere di enogastronomia significa narrare storie di piatti, territori, persone e tradizioni. Condivide ricette avvolgenti e racconti di viaggi nel regno dei sapori e della memoria. Eccellere nel campo della scrittura gastronomica richiede la capacità di dipingere quadri culinari con precisione, rilevanza, creatività, coinvolgimento, suggestione ed emozione, e, non meno importante, di adottare un approccio etico. Attraverso testi di qualità, il food writer comunica informazioni con uno stile e un tono che catturano l’attenzione del pubblico, lasciando un’impronta indelebile. L’esperienza spazia attraverso vari generi letterari, celebrando la passione e il piacere della tavola. Oltre alla scrittura creativa e alla passione per il …