parmigiana di baccalà di Paparò

La Parmigiana di Baccalà del Ristorante Paparò

La Parmigiana di Baccalà del Ristorante Paparò La Parmigiana di Baccalà del Ristorante Paparò Un viaggio tra terra e mare, firmato dallo chef Simone Sperduti Nel cuore della Ciociaria, dove le tradizioni culinarie incontrano la passione per la terra e il mare, si trova il Ristorante Paparò di Sora . Qui, grazie alla creatività dello Chef Simone Sperduti , ogni piatto diventa una poesia che racconta il territorio, portando i sapori autentici della regione in una nuova dimensione, quasi onirica. Tra i capolavori che ha saputo creare, uno spicca per la sua eleganza e intensità: la Parmigiana di Baccalà. Un’esperienza sensoriale unica Entrare nel Ristorante Paparò significa lasciarsi trasportare in un mondo in cui il cibo diventa sogno. Ogni piatto racconta una storia, e la Parmigiana di Baccalà non è da meno. Questo piatto nasce dall’equilibrio perfetto tra la tradizione ciociara e l’amore per il mare. Lo chef Sperduti ha saputo fondere magistralmente questi due elementi, creando una versione unica della classica parmigiana che racchiude in sé l’essenza del suo territorio e la sua visione creativa. La Ciociaria e la tradizione culinaria La Ciociaria , con le sue colline e i suoi sapori autentici, è una terra ricca di storia e tradizione. I prodotti locali, come le melanzane che vengono utilizzate in questa ricetta, sono il simbolo di una cucina radicata nella terra e nel rispetto delle stagioni. Le melanzane, mature e succose, rappresentano uno degli elementi chiave del piatto, con il loro sapore pieno che si fonde alla perfezione con il pesce. La maestria dello Chef Simone Sperduti Lo chef Simone Sperduti, con la sua profonda conoscenza degli ingredienti e la sua capacità di esaltarne ogni sfumatura, ha voluto portare nella sua cucina una reinterpretazione della classica parmigiana, sostituendo la mozzarella con la provola affumicata e inserendo il baccalà, pesce simbolo di storia e tradizione. Questo abbinamento sorprendente riesce …

Come proteggere la tua tavola dalla frode degli oli evo.

Come proteggere la tua tavola dalla frode degli oli evo

Come proteggere la tua tavola dalla frode degli oli evo Come proteggere la tua tavola dalla frode degli oli evo Negli ultimi anni, il fenomeno delle frodi legate all’olio extra vergine di oliva (EVO) ha raggiunto livelli preoccupanti. L’aumento dei prezzi e le difficoltà climatiche hanno contribuito a creare un terreno fertile per pratiche fraudolente che mettono a rischio la qualità del prodotto e la fiducia dei consumatori. Come possiamo, quindi, tutelarci da queste frodi? Ecco alcuni consigli pratici per acquistare e consumare olio EVO in modo consapevole e sicuro. Evitare la grande distribuzione Uno dei primi passi per evitare di incorrere in frodi è evitare di acquistare l’olio EVO nella grande distribuzione. Nonostante i supermercati offrano una vasta gamma di prodotti, spesso i prezzi sono elevati e la qualità può essere variabile. Invece, rivolgersi ai produttori locali è una scelta più sicura. I produttori locali, infatti, hanno l’abitudine di far assaggiare il prodotto prima della vendita, permettendo ai consumatori di verificare la qualità e richiedere espressamente il lotto assaggiato. Controllare la scadenza e l’anti-rabocco nei ristoranti Quando si consuma olio EVO nei ristoranti, è essenziale controllare la scadenza del prodotto e verificare la presenza del dispositivo anti-rabocco. La legge parla chiaro: l’olio servito a tavola deve essere in bottiglie con l’anti-rabocco, un meccanismo che impedisce di riempire la bottiglia con olio di qualità inferiore. Se viene servita una bottiglia priva di questo dispositivo, è fondamentale rimandarla indietro e richiedere una bottiglia conforme. Il problema delle etichette ingannevoli Nel primo trimestre del 2024, l’Unione Europea ha registrato un aumento significativo dei casi di frode e di etichettatura errata per l’olio d’oliva. Secondo dati ufficiali da The Guardian , l’Italia è il paese con il maggior numero di segnalazioni di irregolarità. Le fluttuazioni nei prezzi dell’olio d’oliva, che sono più che raddoppiati da 6 anni a questa …

l'olio extravergine d'oliva che cambia la tua vita

Dalla mitica disputa tra gli dei dell’Olimpo ai benefici dell’olio extravergine d’oliva

Dalla mitica disputa tra gli dei dell’Olimpo ai benefici dell’olio extravergine d’oliva Dalla mitica disputa tra gli dei dell’Olimpo ai benefici dell’olio extravergine d’oliva Si narra di una disputa tra la dea Atena e il dio del mare Poseidone per la sovranità sull’Attica. I cittadini, con Zeus in qualità di arbitro, dovevano riconoscere il vincitore in base al dono più bello e utile. Poseidone fece scaturire un lago salato sull’Acropoli, mentre Atena conficcò nel terreno una lancia da cui sbocciò una pianta di olivo. Quest’ultimo, fonte di cibo e combustibile, fu considerato il dono più prezioso, e in onore della dea, la principale città dell’Attica fu chiamata Atene. Simbolo di pace, vita, purificazione e saggezza, l’olivo, da sempre ricchezza dei popoli del Mediterraneo , contiene nei suoi frutti un vero elisir di salute. Dalla loro spremitura deriva quell’oro liquido alla base della cucina agroalimentare italiana: l’ olio di oliva . Il dono divino che trasforma la tua cucina: scopri l’olio extravergine d’oliva Tra tutti gli oli vegetali, il migliore per una cucina sana e appetitosa è senza dubbio l’olio extravergine di oliva, che si distingue dagli altri perché ottenuto dal frutto dell’olivo spremuto a bassa temperatura. Condimento dalla consistenza densa e dal sapore forte, è facilmente digeribile e contiene elementi aromatici protettivi per il tratto gastrointestinale. Perché l’olio extravergine è chiamato oro liquido? Scopri i segreti L’extravergine è un alimento funzionale, ossia terapeutico, con effetti benefici dimostrabili per la salute. È essenziale nei neonati per la somiglianza nella composizione di acidi grassi con quella del latte materno. I suoi componenti riducono l’assorbimento del colesterolo e favoriscono la secrezione di pepsina, enzimi pancreatici e bile, con un’azione disintossicante e lassativa. È un toccasana per chi soffre di esofagite, gastrite e reflusso. Usato a crudo come condimento, è un potente antiossidante e, grazie alla vitamina E e agli acidi grassi essenziali omega-3 e …

Castelluccio di norcia e i suoi campi di lenticchie

Alla scoperta delle lenticchie di Castelluccio di Norcia

Alla scoperta delle lenticchie di Castelluccio di Norcia Un tesoro in fioritura Dopo aver trascorso un weekend incantevole tra i Monti Sibillini , sono entusiasta di raccontarvi la magia che ho vissuto tra i campi di lenticchie di Castelluccio di Norcia . Questo angolo dell’Umbria, celebre per la sua bellezza paesaggistica e la sua ricca tradizione culinaria, mi ha sorpreso e conquistato con la sua fioritura stagionale. Il ciclo della lenticchia La magia inizia tra maggio e agosto, quando le colline di Castelluccio si trasformano in un mare di colori. La lenticchia, piantata appena la neve si scioglie, fiorisce con delicatezza, accarezzata dalle brezze dei Monti Sibillini. Questo periodo, conosciuto come la “ fioritura delle lenticchie “, non segue regole fisse: dipende dal clima e dalla generosità della stagione. Tuttavia, ogni anno, la comunità celebra la sua bellezza con la Festa della Fioritura l’ultima domenica di giugno, un’occasione per immergersi nella cultura locale e nelle tradizioni agricole. Uno spettacolo naturale Immaginatevi camminare tra le colline, tappezzati di lenticchie in fiore che si mescolano con genzianelle, papaveri e narcisi. I colori vibranti dei campi coltivati si stagliano contro lo sfondo imponente del Monte Vettore, creando un quadro che lascia senza fiato. Le geometrie perfette dei campi di lenticchie accanto ai verdi dei campi di grano e ai colori tenui della lupinella raccontano di un connubio armonioso tra l’uomo e la natura, plasmato da secoli di lavoro agricolo e rispetto per il territorio. Consigli per i visitatori Se siete fortunati da visitare durante la fioritura, non perdete l’opportunità di camminare tra i sentieri che portano ai Mergani . Qui, la fioritura spontanea regala una vista meno ordinata ma altrettanto affascinante, arricchita dai profumi inebrianti della natura. Gastronomia e tradizione Le lenticchie di Castelluccio di Norcia non sono solo un capolavoro visivo ma anche un tesoro gastronomico. Le loro dimensioni piccole e il sapore unico le …

Umbria Montefalco e il suo Sagrantino

Tutti i sapori dei parchi dell’Umbria

Tutti i sapori dei parchi dell’Umbria Tartufo, lenticchie e osterie In attesa del numero speciale sull’Umbria, D’O Guide dedica questo appuntamento alla natura e alla gastronomia della regione. Castelluccio di Norcia A Castelluccio di Norcia si avvicina uno dei momenti più attesi dell’anno, quello della fiorita. L’altopiano a fine maggio si colora grazie ai fiori delle lenticchie locali, che si mescolano a una ricchissima varietà di erbe spontanee come narciso, peonia, tulipano montano, asfodelo, orchidea selvatica, senape, camomilla, papaveri e fiordalisi. Spettacolo per gli occhi al quale segue quello in tavola per chi transita da queste parti. Perché nella cornice del Parco Nazionale dei Monti Sibillini , che in Umbria fa rima con Norcia e Cascia, di produzioni tipiche ce ne sono per ogni stagione e gusto. Sono solo alcune delle coordinate che conducono nel viaggio di “Parchi dell’Umbria: le otto meraviglie della natura”.   Tutti i sapori dei parchi dell’Umbria: i legumi e i suoi sapori Il percorso attraversa la regione raccontando le sue aree verdi, i suoi fiumi, i suoi laghi e le imperdibili attrazioni nascoste tra boschi e valli. E poi i borghi, lo sport, le feste di piazza, i cammini, le ciclabili, i protagonisti e i mestieri. Il tutto corredato da centinaia di consigli su dove mangiare, dormire e comprare tipicità locali. Per l’acquisto delle lenticchie di Castelluccio di Norcia, i cui produttori coltivano l’orgoglio della gastronomia locale insieme ad altre varietà di legumi e cereali, tra cui il farro, la roveja, la cicerchia e l’orzo , seguendo rigorosamente il metodo di coltivazione biologica. La fiorita diventa occasione anche per la produzione del miele de Il tesoro dei Sibillini. Nella città di San Benedetto è poi impossibile non fermarsi tra le botteghe che propongono un altro fiore all’occhiello dei sapori locali: la norcineria. E allora da appuntare sono Brancaleone da Norcia, Ansuini e maiale brado di Norcia. Ancora, il tartufo, con il nero pregiato …

Caprarola Palazzo Farnese - D'O Tuscia

La magia della cucina della Tuscia

La magia della cucina della Tuscia Un viaggio gastronomico alla Trattoria del Cimino a Caprarola Caprarola , con il suo incantevole paesaggio e il maestoso Palazzo Farnese , è un gioiello nascosto nel cuore della Tuscia viterbese. Ma oltre alle meraviglie architettoniche e naturali, c’è un altro tesoro che vale la pena scoprire: la Trattoria del Cimino . Come food writer e giornalista gastronomico, la mia visita a questo ristorante è stata un’esperienza che ha risvegliato i sensi e celebrato la tradizione culinaria del Lazio. Una storia di famiglia e tradizione La Trattoria del Cimino non è solo un ristorante, ma un pezzo di storia vivente. Fondata nel 1940 come Fraschetteria del Cimino, ha mantenuto intatto il suo spirito originario, trasformandosi da semplice osteria a trattoria di eccellenza. L’anima della cucina è Maria Assunta , che ha ereditato il sapere culinario delle donne che l’hanno preceduta. Ogni piatto che esce dalla cucina porta con sé il sapore delle generazioni passate e il rispetto per la tradizione. Caprarola: un borgo da scoprire Prima di lasciarvi conquistare dai sapori della Trattoria del Cimino, prendetevi del tempo per esplorare Caprarola. Questo borgo-gioiello è dominato dal maestoso Palazzo Farnese, un capolavoro rinascimentale che merita una visita approfondita. A pochi passi, si trova Palazzo Riario, un edificio storico che racconta le vicende del paese sin dal 1370. Questi luoghi non solo arricchiscono lo spirito, ma preparano il palato per l’esperienza culinaria che vi attende. Un menù che celebra il Lazio La cucina della Trattoria del Cimino è un omaggio ai sapori del Lazio. I piatti sono generosi nelle porzioni e ricchi nei sapori, con un’attenzione particolare alla qualità delle materie prime, tutte rigorosamente selezionate e rispettose delle stagioni. Tra le specialità da non perdere, i pici all’amatriciana sono un vero e proprio capolavoro, una pietra di paragone per chiunque ami questa celebre ricetta laziale. Premiati come …

Collepardo - Certosa di Trisulti

Esplorare l’incanto nei ponti di primavera

Il turismo nei piccoli borghi e nelle città d’arte sta guadagnando popolarità tra gli italiani, soprattutto durante i ponti di primavera, grazie a un calendario favorevole che incoraggia brevi pause dalla routine lavorativa. Una recente indagine mostra che circa 14 milioni di italiani preferiscono viaggiare entro i confini nazionali, con un budget stabile nonostante le sfide economiche e climatiche. Il godimento del paesaggio rurale emerge come esperienza prediletta, con un interesse crescente anche per le esperienze enogastronomiche locali. La mobilità sostenibile guadagna terreno, in particolare tra i giovani, con una preferenza per l’auto ma una crescente apertura verso alternative come il treno. Questi dati suggeriscono un rinnovato interesse per il turismo sostenibile e un’opportunità per ripensare i modelli di sviluppo turistico in modo più ecologico e culturalmente integrato.

forno antico a trevi nel lazio

Trevi, tra storia e fascino culinario

Trevi, tra storia e fascino culinario Trevi, tra storia e fascino culinario Viaggiando con gusto questo mese vi condurrà dai maestosi bastioni del castello di Trevi nel Lazio fino alla deliziosa cucina Fiuggina, come affermano i cultori della buona tavola: “La scoperta di un nuovo piatto fa più per la felicità dell’umanità che la scoperta di una nuova stella.” In questo viaggio, scoprirete proprio questo: la gioia di esplorare le delizie culinarie locali, che sono spesso un rifugio per l’anima. Partendo dal suggestivo castello di Trevi nel Lazio, vi invito a intraprendere un affascinante percorso enogastronomico che vi condurrà attraverso la storia culinaria di questa terra, culminando in un’esperienza emozionante a Fiuggi. Le sagne nere Oltre le antiche mura del castello di Trevi nel Lazio , un luogo intriso di storia e fascino, inizierete il vostro viaggio culinario alla scoperta di un tesoro gastronomico. Qui, nel cuore di Trevi, potrete deliziare il vostro palato con un piatto che ha attraversato i secoli e ancor oggi incanta i sensi: le Sagne nere. Questa prelibatezza ha plasmato la storia culinaria di Trevi, portando con sé l’autenticità e la genuinità di una tradizione radicata nel territorio. Le Sagne nere sono il vero protagonista di questa esperienza gastronomica, un piatto che parla del passato, di ingredienti semplici e di sapienza culinaria tramandata di generazione in generazione. Questa pasta, dal colore scuro e dal sapore unico, racconta la storia di Trevi nel Lazio Ma la tradizione va oltre alle Sagne nere, qui potrete assaporare la polenta, la pizza sotto ajo coppo, le sagne e fagioli e i quadrucci con legumi. Forno genuini sapori Mentre cerchiamo il ristorante che serve ancora queste prelibatezze, vi consiglio di fare tappa al Forno Genuini Sapori, un antico forno che conserva le tradizioni della panificazione. Qui, la famiglia ha preservato le antiche ricette, offrendo una …