a cura di Redazione Tuscia
La magia della cucina della Tuscia
Un viaggio gastronomico alla Trattoria del Cimino a Caprarola
Caprarola, con il suo incantevole paesaggio e il maestoso Palazzo Farnese, è un gioiello nascosto nel cuore della Tuscia viterbese. Ma oltre alle meraviglie architettoniche e naturali, c’è un altro tesoro che vale la pena scoprire: la Trattoria del Cimino. Come food writer e giornalista gastronomico, la mia visita a questo ristorante è stata un’esperienza che ha risvegliato i sensi e celebrato la tradizione culinaria del Lazio.
Una storia di famiglia e tradizione
La Trattoria del Cimino non è solo un ristorante, ma un pezzo di storia vivente. Fondata nel 1940 come Fraschetteria del Cimino, ha mantenuto intatto il suo spirito originario, trasformandosi da semplice osteria a trattoria di eccellenza. L’anima della cucina è Maria Assunta, che ha ereditato il sapere culinario delle donne che l’hanno preceduta. Ogni piatto che esce dalla cucina porta con sé il sapore delle generazioni passate e il rispetto per la tradizione.
Caprarola: un borgo da scoprire
Prima di lasciarvi conquistare dai sapori della Trattoria del Cimino, prendetevi del tempo per esplorare Caprarola. Questo borgo-gioiello è dominato dal maestoso Palazzo Farnese, un capolavoro rinascimentale che merita una visita approfondita. A pochi passi, si trova Palazzo Riario, un edificio storico che racconta le vicende del paese sin dal 1370. Questi luoghi non solo arricchiscono lo spirito, ma preparano il palato per l’esperienza culinaria che vi attende.
Un menù che celebra il Lazio
La cucina della Trattoria del Cimino è un omaggio ai sapori del Lazio. I piatti sono generosi nelle porzioni e ricchi nei sapori, con un’attenzione particolare alla qualità delle materie prime, tutte rigorosamente selezionate e rispettose delle stagioni. Tra le specialità da non perdere, i pici all’amatriciana sono un vero e proprio capolavoro, una pietra di paragone per chiunque ami questa celebre ricetta laziale. Premiati come Miglior Amatriciana d’Italia da Vinous. Questa antica ricetta etrusca di pasta fatta con sola acqua e farina di grani antichi è arricchita da una salsa che bolle per quattro ore, realizzata con pomodori San Marzano DOP e guanciale di Maiale Brado. Ogni boccone è un’esplosione di sapori autentici, un vero tributo alla cucina tradizionale laziale.
Ho poi assaggiato i ravioli con impasto alla menta, ripieni di pecorino viterbese e ricotta di pecora, serviti con fave e guanciale. La freschezza della menta e la cremosità del ripieno si sposano perfettamente, creando un piatto che è al contempo raffinato e confortante.
Tra i secondi, il Panino dei Romani è una rivisitazione audace e deliziosa. La trippa, cucinata con pomodori Fiaschetto di Torre Guaceto, presidio Slow Food, e menta romana, è servita in una pagnotta ai 5 cereali di produzione propria. Questo piatto, che sfida le mode moderne dei burger, offre un’esperienza di gusto unica e autentica, celebrando le tradizioni culinarie della regione.
Vini e accoglienza
La passione per il territorio si riflette anche nella cantina della Trattoria del Cimino. Samuele, figlio di Colombo e quarta generazione della famiglia Calistri, guida gli ospiti in un viaggio enologico senza pari. Senza una carta dei vini prestabilita, sarete invitati a scegliere direttamente dalla cantina scavata nella roccia, tra centinaia di bottiglie alla giusta temperatura, dalle gemme locali ai grandi nomi italiani e stranieri.
Un’esperienza da non perdere
Visitare la Trattoria del Cimino significa immergersi in un’esperienza culinaria che va oltre il semplice pasto. È un viaggio attraverso la storia, la tradizione e l’amore per il buon cibo che la famiglia Calistri ha coltivato per generazioni. Non c’è modo migliore per concludere la vostra visita a Caprarola che sedersi a uno dei loro tavoli, lasciarsi trasportare dai sapori autentici del Lazio e brindare alla bellezza della Tuscia. Buon appetito!