olio filtrato

Olio filtrato o non filtrato?

Olio filtrato o non filtrato? Olio filtrato o non filtrato? Siamo in piena campagna olearia. Come ogni anno, sui social, vengono postate immagini di oli che sgorgano dalle centrifughe dei frantoi, caratterizzati da variegate e sfavillanti tonalità di verde. Talvolta alcuni presentano riflessi dorati cangianti. Il colore di un olio dipende essenzialmente dalla tipologia dei pigmenti vegetali in esso presenti. Un olio dal colore verde contiene una maggiore quantità di clorofilla, mentre un olio dal colore giallo oro presenta una cospicua dose di carotenoidi. Questi toni così accattivanti, durante il periodo della conservazione, tendono ad attenuarsi, nonostante la sua durata conservativa nelle opportune condizioni (buio, temperatura non superiore ai 18°C e assenza di ossigeno) sia di 18 mesi. Durante la conservazione, alcuni cambiamenti chimici riducono sensibilmente le qualità originarie. Filtrare un olio Subito dopo l’estrazione garantisce una migliore conservazione del prodotto e una diminuzione dell’eventuale insorgenza dei difetti. In frantoio, l’olio, dopo essere passato nel decanter (dove l’olio viene separato dall’acqua di vegetazione e dalla sansa), passa nella centrifuga verticale che ha lo scopo di rimuovere le particelle solide da ulteriori residui acquosi. Questo olio, tuttavia, contiene ancora una piccolissima porzione di acqua, zuccheri, proteine, enzimi ed altre particelle sospese, che conferiscono all’olio un aspetto di tipica “torbidità”. Le particelle sospese possono essere anche costituite da piccoli residui di polpa, lieviti, batteri, muffe che inficiano la qualità organolettica, avviando nel contempo azioni di degradazione della parte lipidica con conseguente aumento dell’acidità libera e del numero dei perossidi. Le filtrazioni Sono ulteriori tecniche di separazione e possono essere effettuate con filtri pressa e filtri a cartucce. Una corretta filtrazione dipende dalla superficie filtrante e dalla porosità dei cartoni in cellulosa utilizzati (filtri pressa). Anche la temperatura svolge un ruolo fondamentale in quanto influisce sulla viscosità dell’olio. Temperature più alte riducono i …

Gli oleoliti

Gli oleoliti

Gli oleoliti Olio evo nelle fitopreparazioni: gli oleoliti L’olio extravergine di oliva oltre ad essere un ottimo alimento dalle molteplici attività benefiche per la salute, rappresenta anche il mezzo ottimale per l’estrazione di alcuni principi attivi contenuti all’interno di parti di piante officinali denominate droghe (ovvero la parte utile della pianta da utilizzare per l’estrazione). Le droghe utilizzate possono essere le sommità fiorite, le foglie, i semi, le cortecce e le radici. L’olio EVO viene utilizzato per la formulazione degli oleoliti . L’oleolito è un preparato fitoterapico, che si avvale dell’olio (extravergine di oliva, olio di vinaccioli, olio di mandorle dolci, oppure olio di girasole) utilizzato come opportuno solvente in grado di estrarre i principi attivi di natura liposolubile. Tali principi attivi vengono sottoposti ad    una macerazione a freddo per un determinato periodo di tempo, dipendente dal tipo di droga e pianta utilizzata. La pianta dovrà essere raccolta nel periodo più idoneo dell’anno, in cui i principi attivi sono più concentrati. Tale periodo, tipico per ogni pianta, viene detto “tempo balsamico”. La parte della pianta utilizzata deve essere opportunamente triturata e posta a contatto con tali solventi oleosi. Al termine del periodo di macerazione (che generalmente è effettuata al buio), il prodotto viene debitamente filtrato, ottenendo un olio contenente le preziose sostanze liposolubili, di cui era ricca la pianta di provenienza. Per l’oleolito di Iperico, la cui macerazione va effettuata alla luce diretta dei raggi solari, l’estrazione migliore si ottiene attraverso l’uso dell’Evo come solvente. In fitoterapia, gli oleoliti sono utilizzati per via dermica applicandoli sulla cute con leggeri massaggi e delicate frizioni. In tal modo, il principio attivo estratto penetrerà attraverso l’epidermide negli strati sottostanti esplicando, per esempio, azioni emollienti, antinfiammatorie, cicatrizzanti, antirossore, lenitive ed anche antireumatiche. Ognuna di questa azione dipenderà dalla pianta utilizzata e dal tipo di sostanza …