Anagni Jazz Fest edizione 2024 di Luca Pierron

Anagni Jazz Fest: un viaggio straordinario nella musica jazz

Anagni Jazz Fest: un viaggio straordinario nella musica jazz Anagni Jazz Fest: un viaggio straordinario nella musica jazz Durante la meravigliosa kermesse di Ferentino Acustica, un evento che seguo con grande entusiasmo ogni anno, ho avuto il piacere di incontrare Luca Pierron, il direttore artistico dell’ Anagni Jazz Fest . Con una passione contagiosa, mi ha raccontato del prossimo appuntamento di questo weekend ad Anagni, promettendo un’esperienza indimenticabile per tutti gli amanti del jazz. Un evento straordinario nel cuore di Anagni L’ottava edizione dell’Anagni Jazz Fest si terrà dal 26 al 28 luglio nella storica Piazza Giovanni Paolo II, prospiciente il Palazzo Civico Jacopo da Iseo. Questo festival non è solo un evento musicale, ma una celebrazione della cultura jazz in un contesto che combina storia, arte e musica. Un programma ricco di talenti Il festival inizierà venerdì 26 luglio con il concerto Aldo “Joshua” Josue Quartet alle 19:30. Josue, trombonista di grande talento, promette una serata di intense emozioni musicali. Alle 21:30 sarà il turno di Enrico Pieranunzi e Thomas Fonnesbaek, formano un duo straordinario che unisce la maestria del pianista italiano con il talento del contrabbassista danese. Sabato 27 luglio vedrà esibirsi alle 19.30 ESTEBAN MAXERA TRIO, noto per le loro esibizioni dinamiche e coinvolgenti. Alle 21:30, dall’Urban Quartet – Guest star con Max Ionata, uno dei più rispettati sassofonisti italiani. La loro performance promette di essere un’esperienza unica, combinando il meglio del jazz moderno con l’energia e la passione che contraddistinguono questi artisti. Domenica 28 luglio sarà dedicata alla scoperta di nuove sonorità e giovani talenti. Il programma inizierà alle 19:30 con Dama Jazz Project Quintet, quintetto composto da professori di alcuni conservatori italiani, compreso Frosinone. Alle 21:30 la serata si concluderà con un evento speciale: Letizia Gambi All Woman 3D, un progetto tutto al femminile​. La loro esibizione ad Anagni …

cripta anagni_ scritto dalle sorelle Valeri

La Cripta di Anagni

La Cripta di Anagni La Cripta di Anagni La meraviglia delle immagini e la storia della salvezza Il dovere di tener vivo il senso della meraviglia Gilbert Keith Chesterton (29 maggio 1874 – 14 giugno 1936) affermava che “Il mondo non morirà mai di fame per mancanza di meraviglie; ma solo per mancanza di meraviglia”. (The world will never starve for want of wonders; but only for want of wonder,  Tremendous Trifles, 1909, Cap. 1) Quanta capacità di meravigliarsi è rimasta ai nostri giorni? Ecco perché un volume in più sulla Cripta di Anagni , perché abbiamo bisogno di provare quell’improvviso stupore che ci fa rimanere a bocca aperta davanti ai prodigi dell’arte. La meravigliosa decorazione pittorica della Cripta anagnina illustra con immagini lo sviluppo della Storia della Salvezza e ci parla di un’irriducibile armonia e complessità nel mondo umano. La “meraviglia” è la via attraverso cui condurre le nuove generazioni a conoscere, amare e proteggere l’universo di simboli artistici che la Cripta tramanda da secoli. Associazione Culturale “Gli Argonauti” L’Associazione Culturale “Gli Argonauti” di Ferentino, nel quarantennale della sua attività, ha dato alla stampa un volume documentario, storico e artistico su una meraviglia del nostro Territorio: la Cripta della Cattedrale di Anagni, un gioiello d’arte e di fede definita da Gianfranco Ravasi “piccola Sistina sotterranea … un immenso e affascinante codice miniato cristallizzato su volte e superfici, fissato in un’eternità che non conosce appannamento nonostante le ferite del tempo” e da Philippe Daverio “un’autentica meraviglia. Qui la decorazione è totale, in quello spirito medioevale che teme fino in fondo l’horror vacui”.  E il titolo del volume, pubblicato in folio quasi per dare al lettore l’esperienza di sfogliare un album, dove parlano le immagini e le parole sono dette e scritte a mo’ di cornice preziosa per contenere un tesoro. Maria Teresa Valeri …

Casa Barnekow a cura di Chiara Carla Napoletano

Casa Barnekow

Casa Barnekow – Anagni Casa Barnekow È una dimora storica situata nel centro di Anagni. Presenta uno stile unico di architettura medievale; fu costruita sotto il pontificato del Papa anagnino Gregorio IX, ma il nome ricorda un nobile barone e alchimista svedese, chiamato appunto Barnekow Alberto, che nella seconda metà dell’Ottocento, nel 1860, dopo aver sposato una sua modella di origine anagnina, l’acquistò e ne decorò la facciata con affreschi e lapidi di argomento religioso ed esoterico scritte in diverse lingue, dopo essersi convertito al Cattolicesimo. Tribuna Albertina La facciata fu nominata dal barone stesso “Tribuna Albertina” e per la realizzazione della stessa ci vollero 25 anni. Oggi le illustrazioni, le iscrizioni e i significati alchemici sono spiegati dettagliatamente all’interno della casa insieme alla storia e al vissuto del barone. Per questo motivo lo stile di questa dimora appare subito particolare e unico al primo colpo d’occhio. Prima del barone, la dimora ha conosciuto diversi proprietari appartenenti a varie famiglie nobili di Anagni: i Tomasi, i Ciprani e i Gigli, per questo motivo un altro nome con il quale è identificata la dimora è proprio “Casa Gigli”, come la presentò lo storico medievalista tedesco Ferdinand Gregorovius nel suo scritto “In giro per L’Italia”, dove lo scrittore racconta e descrive le città che ha visitato nei suoi viaggi, tra cui Anagni, definita una delle più belle terrazze d’Europa. Dopo di lui hanno parlato della dimora anche lo storico R. Ambrosi De Magistris nella sua “Storia di Anagni” del 1889 e P. Zappasodi in “Anagni attraverso i secoli” del 1907. Recentissima è poi la pubblicazione dell’archeologo G. Viti “Casa Barnekow, tribuna di un alchimista”. La dimora appartenne anche al noto artista anagnino Tommaso Gismondi che ne fece un’area espositiva delle sue opere e ne curò un parziale restauro. L’esterno è molto pittoresco con …

Casa Barnekow a cura di Chiara Carla Napoletano

Casa Barnekow

Casa Barnekow – Anagni Casa Barnekow È una dimora storica situata nel centro di Anagni. Presenta uno stile unico di architettura medievale; fu costruita sotto il pontificato del Papa anagnino Gregorio IX, ma il nome ricorda un nobile barone e alchimista svedese, chiamato appunto Barnekow Alberto, che nella seconda metà dell’Ottocento, nel 1860, dopo aver sposato una sua modella di origine anagnina, l’acquistò e ne decorò la facciata con affreschi e lapidi di argomento religioso ed esoterico scritte in diverse lingue, dopo essersi convertito al Cattolicesimo. La facciata fu nominata dal barone stesso “Tribuna Albertina” e per la realizzazione della stessa ci vollero 25 anni. Oggi le illustrazioni, le iscrizioni e i significati alchemici sono spiegati dettagliatamente all’interno della casa insieme alla storia e al vissuto del barone. Per questo motivo lo stile di questa dimora appare subito particolare e unico al primo colpo d’occhio. Prima del barone, la dimora ha conosciuto diversi proprietari appartenenti a varie famiglie nobili di Anagni: i Tomasi, i Ciprani e i Gigli, per questo motivo un altro nome con il quale è identificata la dimora è proprio “Casa Gigli”, come la presentò lo storico medievalista tedesco Ferdinand Gregorovius nel suo scritto “In giro per L’Italia”, dove lo scrittore racconta e descrive le città che ha visitato nei suoi viaggi, tra cui Anagni, definita una delle più belle terrazze d’Europa. Dopo di lui hanno parlato della dimora anche lo storico R. Ambrosi De Magistris nella sua “Storia di Anagni” del 1889 e P. Zappasodi in “Anagni attraverso i secoli” del 1907. Recentissima è poi la pubblicazione dell’archeologo G. Viti “Casa Barnekow, tribuna di un alchimista”. La dimora appartenne anche al noto artista anagnino Tommaso Gismondi che ne fece un’area espositiva delle sue opere e ne curò un parziale restauro. L’esterno è molto pittoresco con una scalinata …

Foto dal sito della Provincia di Frosinone

ANAGNI CITTÀ DEI PAPI

ANAGNI: LA CITTÀ DEI PAPI I GRANDI EPISODI DELLA STORIA MEDIOEVALE IN CIOCIARIA L’area del nostro itinerario è la più settentrionale della provincia di Frosinone, che si snoda attraverso i territori collinari dei monti Ernici lungo la Via Francigena del Sud e la Strada del Vino Cesanese del Piglio DOCG. La città di Anagni sorge su una collina a 470 metri di altezza, in posizione dominante sulla Valle del Sacco. Abitata a partire dall’VIII-VII secolo a.C. dagli Ernici, un popolo di stirpe italica, Anagni fu scelta come capitale religiosa per le numerose città federate circostanti, ospitando numerosi templi e incontri per le adunanze. Il periodo romano Del periodo romano sono ancora visibili la cinta muraria, alcune sostruzioni, frammenti di edifici e le preziose epigrafi conservate nel MuCa e nel Monastero delle Suore Cistercensi, dove è inoltre inglobato il Palazzo di Bonifacio VIII. Presso Osteria della Fontana, nella parte bassa della città, si trovava il Compitum Anagninum, luogo di sosta sull’antica Via Latina, una delle più antiche strade costruite dai romani per collegare Roma a Capua. Dal Medioevo ai Papi Già nel V secolo, la città è citata fra le sedi vescovili appartenenti al Patrimonio Labicano, grazie alle donazioni dell’Imperatore Ludovico a papa Pasquale. Dal 1000 al 1303, Anagni fu teatro di eventi storici significativi per la città e la politica europea. Nel 1159, i legati delle città lombarde, in lotta con l’Imperatore Federico I Barbarossa, si riunirono ad Anagni per incontrare papa Adriano IV, che li ricevette nella canonica della Cattedrale firmando un patto di alleanza antimperiale. Nel 1160, papa Alessandro III emanò la bolla di scomunica all’imperatore Federico Barbarossa e l’anno successivo canonizzò Edoardo III il Confessore, re d’Inghilterra; nel 1174 elevò agli onori degli altari san Bernardo da Chiaravalle e consacrò il vescovo Riccardo successore di san Thomas …

Foto dal sito della Provincia di Frosinone

ANAGNI CITTÀ DEI PAPI

  ANAGNI: LA CITTÀ DEI PAPI I GRANDI EPISODI DELLA STORIA MEDIOEVALE IN CIOCIARIA L’area del nostro itinerario è la più settentrionale della provincia di Frosinone, che si snoda attraverso i territori collinari dei monti Ernici lungo la Via Francigena del Sud e la Strada del Vino Cesanese del Piglio DOCG. La città di Anagni sorge su una collina a 470 metri di altezza, in posizione dominante sulla Valle del Sacco. Abitata a partire dall’VIII-VII secolo a.C. dagli Ernici, un popolo di stirpe italica, Anagni fu scelta come capitale religiosa per le numerose città federate circostanti, ospitando numerosi templi e incontri per le adunanze. Il periodo romano Del periodo romano sono ancora visibili la cinta muraria, alcune sostruzioni, frammenti di edifici e le preziose epigrafi conservate nel MuCa e nel Monastero delle Suore Cistercensi, dove è inoltre inglobato il Palazzo di Bonifacio VIII. Presso Osteria della Fontana, nella parte bassa della città, si trovava il Compitum Anagninum, luogo di sosta sull’antica Via Latina, una delle più antiche strade costruite dai romani per collegare Roma a Capua. Dal Medioevo ai Papi Già nel V secolo, la città è citata fra le sedi vescovili appartenenti al Patrimonio Labicano, grazie alle donazioni dell’Imperatore Ludovico a papa Pasquale. Dal 1000 al 1303, Anagni fu teatro di eventi storici significativi per la città e la politica europea. Nel 1159, i legati delle città lombarde, in lotta con l’Imperatore Federico I Barbarossa, si riunirono ad Anagni per incontrare papa Adriano IV, che li ricevette nella canonica della Cattedrale firmando un patto di alleanza antimperiale. Nel 1160, papa Alessandro III emanò la bolla di scomunica all’imperatore Federico Barbarossa e l’anno successivo canonizzò Edoardo III il Confessore, re d’Inghilterra; nel 1174 elevò agli onori degli altari san Bernardo da Chiaravalle e consacrò il vescovo Riccardo successore di san …