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ANAGNI CITTÀ DEI PAPI

a cura di Guida turistica Nicoletta Trento

6 Giugno 2024

 

ANAGNI: LA CITTÀ DEI PAPI

I GRANDI EPISODI DELLA STORIA MEDIOEVALE IN CIOCIARIA

L’area del nostro itinerario è la più settentrionale della provincia di Frosinone, che si snoda attraverso i territori collinari dei monti Ernici lungo la Via Francigena del Sud e la Strada del Vino Cesanese del Piglio DOCG. La città di Anagni sorge su una collina a 470 metri di altezza, in posizione dominante sulla Valle del Sacco. Abitata a partire dall’VIII-VII secolo a.C. dagli Ernici, un popolo di stirpe italica, Anagni fu scelta come capitale religiosa per le numerose città federate circostanti, ospitando numerosi templi e incontri per le adunanze.

Arcate su cui poggia la Sala della Ragione del Palazzo omonimo - Foto di Riccardo Cuppini

Foto di Riccardo Cuppini

Il periodo romano

Del periodo romano sono ancora visibili la cinta muraria, alcune sostruzioni, frammenti di edifici e le preziose epigrafi conservate nel MuCa e nel Monastero delle Suore Cistercensi, dove è inoltre inglobato il Palazzo di Bonifacio VIII. Presso Osteria della Fontana, nella parte bassa della città, si trovava il Compitum Anagninum, luogo di sosta sull’antica Via Latina, una delle più antiche strade costruite dai romani per collegare Roma a Capua.

Dal Medioevo ai Papi

Già nel V secolo, la città è citata fra le sedi vescovili appartenenti al Patrimonio Labicano, grazie alle donazioni dell’Imperatore Ludovico a papa Pasquale. Dal 1000 al 1303, Anagni fu teatro di eventi storici significativi per la città e la politica europea. Nel 1159, i legati delle città lombarde, in lotta con l’Imperatore Federico I Barbarossa, si riunirono ad Anagni per incontrare papa Adriano IV, che li ricevette nella canonica della Cattedrale firmando un patto di alleanza antimperiale.

Nel 1160, papa Alessandro III emanò la bolla di scomunica all’imperatore Federico Barbarossa e l’anno successivo canonizzò Edoardo III il Confessore, re d’Inghilterra; nel 1174 elevò agli onori degli altari san Bernardo da Chiaravalle e consacrò il vescovo Riccardo successore di san Thomas Becket. Dopo la sconfitta subita a Legnano, il Barbarossa inviò i propri legati ad Anagni per firmare la pace, che sarà poi ratificata con la firma della Pace di Venezia.

Innocenzo III

Il XIII secolo si aprì col pontificato del primo papa anagnino, Innocenzo III, già canonico della Cattedrale, che nel 1215 canonizzò san Pietro, eremita di Trevi. Attorno agli anni Venti dello stesso secolo iniziarono anche i grandi lavori di abbellimento della Cattedrale, con la realizzazione della pavimentazione.

Nel 1227 salì sul soglio pontificio Gregorio IX, altro papa anagnino, che nel settembre dello stesso anno annunciò dall’altare della Cattedrale la scomunica contro Federico II, il quale non aveva ancora ottemperato alla richiesta del papa di partire per la crociata.

Nel 1230 ricevette ad Anagni, nel suo palazzo, lo stesso imperatore, dopo averlo sciolto dalla scomunica a seguito della Pace di San Germano. Tuttavia, i rapporti tra i due si logorarono di nuovo e nel 1239 lo scomunicò per la seconda volta. Allo stesso papa si deve anche la fondazione di un’abbazia florense, i cui resti sono ancora oggi visibili in contrada Gloria.

Descrizione dei monumenti

Nella seconda metà del 1100 si diede inizio alla costruzione della Cattedrale romanica (1072-1104) fortemente voluta dal vescovo Pietro da Salerno che, inviato a Costantinopoli come legato pontificio, guarì l’imperatore bizantino Michele VII da un morbo improvviso grazie all’intercessione di san Magno, protettore di Anagni. Grato per il miracolo ottenuto, l’imperatore di Bisanzio donò i soldi necessari al vescovo Pietro per completare i lavori di realizzazione della Cattedrale.

La facciata principale si presenta molto semplice con tre porte sormontate da archi e arricchita da materiali di spoglio della chiesa precedente. All’interno il meraviglioso pavimento cosmatesco, il candelabro tortile e la sedia episcopale del Vassalletto risalgono al XIII secolo; la cappella Caetani conserva un bel baldacchino marmoreo in stile gotico.

Cripta di San Magno

Il gioiello della cattedrale è la Cripta di San Magno, affrescata nel corso del XIII secolo da pittori di scuola romano-benedettina, i cui affreschi, che occupano una superficie di 540 mq, rappresentano la storia della salvezza dell’uomo dalla sua Origine al suo Giudizio, illustrando le conoscenze metafisiche, scientifiche e teologiche del tempo dal platonismo – con i quattro elementi (fuoco, aria, acqua, terra), le loro proprietà e le loro caratteristiche contrarie – fino all’Apocalisse dell’evangelista Giovanni.

Al centro le Storie dell’Arca dell’Alleanza ricordano il patto tra Dio e il popolo ebraico che alla fine di tormentate guerre contro i Filistei eleggerà Saul come suo re attraverso l’unzione del Sacerdote Samuele. Alcuni studiosi vogliono attribuire a questa storia un significato anche politico, in quanto il Papa ricorda a tutti i potenti della terra che se non sono unti dal Vicario di Cristo in terra non possono essere riconosciuti come Re e Imperatori dal loro popolo.

Palazzo di Bonifacio VIII

Nell’elegante Piazza Innocenzo III si ammirano la Loggia delle Benedizioni, l’esterno della Cappella Caetani, la Cappella Battesimale che poggia su un ardito arco e la scenografica scalinata dietro le absidi. Di fianco alla scalinata si trova il Museo Atelier Tommaso Gismondi, scultore anagnino molto apprezzato da Papa San Giovanni Paolo II.

A testimoniarci della presenza dei pontefici anagnini è il Palazzo di Bonifacio VIII dove nel 1303 si consumò l’oltraggio passato alla storia come lo “Schiaffo di Anagni”. I protagonisti furono Guglielmo Nogaret e Sciarra Colonna che, per ordine di Filippo il Bello re di Francia, tennero prigioniero il papa per ben quattro giorni proprio nel suo palazzo: “il vicario di Cristo in terra fu oltraggiato” e come ci ricorda Dante “tra i vivi ladroni essere anciso per mano dello fiordaliso”. Questo episodio segnò definitivamente la storia di tutta Europa, che vide la fine della Teocrazia e la nascita degli stati nazionali.

Palazzo Comunale

Dal 1309 al 1377 vi fu il trasferimento della sede papale da Roma ad Avignone sotto il controllo del re di Francia. Passeggiando su Via Vittorio Emanuele II, si possono ammirare i molti palazzi che ricordano l’Anagni medievale ma uno in particolare merita la visita: si tratta del Palazzo Comunale, risalente al XII secolo, opera di Iacopo da Iseo che raccordò due edifici attraverso un’imponente serie di archi dove poggia l’enorme Sala della Ragione, luogo destinato ad amministrare la giustizia cittadina.

Da piazza Cavour e fino a porta Cerere, le facciate dei palazzi anagnini mostrano la loro origine settecentesca, mentre ai lati corrono scoscesi i vicoli medievali. Particolare interesse desta la facciata della medievale Casa Tomaso, che presenta un ampio portico a tutto sesto, un’elegante bifora e una scalinata con profferlo. Acquistata dal barone Barnekow a metà del 1800, fu da egli stesso affrescata sulla facciata esterna. I recenti restauri hanno donato di nuovo splendore alle pitture e alle lapidi scritte in lingua svedese e latina con significati magici e misterici.

Usciti dalle mura della città e superando Porta Cerere, si raggiunge la Chiesa di San Pietro in Vineis, monastero delle Clarisse, in seguito abitato dai Cappuccini (dal 1575 al 1873), che l’ampliarono.

Visite guidate a cura di Nicoletta Trento, storica dell’arte e guida turistica abilitata. Contattare il 3383447854.





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