a cura di Sara Sepahi
Vino l’essenza del luogo
Il vino secondo me
Nella trepidante attesa di scoprire come l’andamento dell’annata appena trascorsa, atipica e particolare, abbia inciso sul vino che berremo, ho deciso di tornare a scrivere la mia prima rubrica: “il vino secondo me”
Il mese di gennaio è il primo dell’anno e mi rimanda subito al concetto di inizio, ed è proprio dalle origini che intendo raccontarvi una delle storie più belle ed antiche del mondo: la storia d’amore tra il suolo e la vite che vi affonda le sue radici preziose.
Un legame indissolubile che ha origine nel mondo antico ed è giunto fino a noi grazie all’uomo che saputo trasformare quella indissolubile interconnessione in vino.
Suolo e vite
L’importanza tra il suolo e la vite è ormai tassello imprescindibile quando si parla di come nascono i buoni vini, ma vi assicuro che fino a poco tempo fa non era così
“Sappiamo di più sul movimento dei corpi celesti
che sul terreno dove sono i nostri piedi “
(L.D.VINCI, 1452-1519)
Questa affermazione di Leonardo da Vinci è tremendamente attuale se pensiamo infatti a quante volte ci siamo trovati a camminare su un terreno senza notare realmente su cosa appoggiamo i nostri piedi
“E per far questo non è necessario essere dei geologi o pedologi per provare a comprendere le caratteristiche strutturali dei luoghi dove ci troviamo”; basta osservare il colore delle pietre all’interno di un torrente oppure il colore delle rocce presenti in un vigneto, notare la presenza di fiumi o la vicinanza al mare etc…
Da qui sviluppare la consapevolezza di quanto l’insieme delle diverse proprietà dei suoli crei un’interazione unica e magica con il vitigno trasmettendo al
. lo fa attraverso uno scambio continuo di materia e messaggi che avviene per mezzo delle radici della vite che fungono da intermediario fondamentale di questa simbiosi unica
Il nostro Cesanese
Il territorio che ci circonda oggi è risultato di processi geologici millenari, che si sono susseguiti nel nostro pianeta sin dalle origini e che ne hanno modificato i tratti fino a aggiungere quella che è la nostra attuale conformazione, ma per quanto ci riguarda, come è composto il territorio ciociaro dove prende ad esempio vita il nostro favoloso Cesanese? Lungo i territori delle tre denominazioni incontriamo terreni di arenarie e di scisti, di pozzolana e di origine vulcanica, argillosi e tufacei, con diverse quantità di elementi calcarei. Una incredibile diversità che conferisce al vitigno tutte le sue tipiche connotazioni, buona struttura, aromi profondi e eleganti, note floreali e di piccoli frutti di bosco e trama tannica importante.
Insomma un vino che racconta un territorio di cui andare fieri e valorizzare il più possibile attraverso la conoscenza del suo “autoctono” più autorevole forte di una identità antica.