Fermentazione, un invito a ripensare il tempo di Marie Joveneau

Fermentazione, un invito a ripensare il tempo

Fermentazione, un invito a ripensare il tempo Fermentazione, un invito a ripensare il tempo La nostra percezione del tempo è profondamente influenzata dalla cultura e cambia in modo significativo a seconda delle epoche, del territorio, dei sistemi educativi, dei modelli sociali. Infatti, ogni società sviluppa una propria percezione del tempo, plasmata da tradizioni, valori, abitudini collettive, esperienze storiche determinanti come carestie, guerre, pandemie (come quella che abbiamo vissuto) e altre sfide significative. La pratica della fermentazione rappresenta un’opportunità unica per rivedere e ampliare la nostra concezione del tempo e, in questo articolo, vi invito a proseguire la nostra esplorazione del tema della rivoluzione culturale della fermentazione con un focus particolare sul tempo inteso come elemento culturale che possiamo ridefinire grazie a questa tecnica ancestrale. Un rapporto intimo, complesso e paradossale La fermentazione cambia la nostra percezione del tempo poiché ci da la possibilità di riscoprire il valore dell’attesa come elemento essenziale per il miglioramento inteso come il raggiungimento di uno stato di completo sviluppo, perfezione o completezza. Infatti, questo processo ha la peculiare capacità di conservare gli alimenti sospendendo gli effetti negativi del tempo e di trasformare ciò che inizialmente potrebbe sembrare un nemico (il tempo) in un prezioso alleato. Il tempo come nemico Iniziamo considerando l’aspetto più evidente: il tempo visto come un nemico da combattere. Questo punto di vista è comune poiché spesso definiamo la fermentazione come una tecnica di conservazione che protegge il cibo dagli effetti dannosi del tempo. Tuttavia, sebbene la fermentazione sia ampiamente riconosciuta per la sua efficacia nella conservazione degli alimenti, svolge un altro ruolo fondamentale che spesso viene trascurato : la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. Infatti, essa contribuisce in modo significativo alla preservazione di tradizioni per trasmissione di conoscenze e pratiche antiche che sono profondamente radicate nella cultura di determinati territori. Pertanto, la fermentazione …

Fermentazione, fonte di Umami

Marie Joveneau fondatrice di Ferment’Action

Marie Joveneau fondatrice di Ferment’Action Nell’ambito del nostro impegno continuo a esplorare e presentare temi di rilevante interesse culturale e scientifico, abbiamo il piacere di introdurre Marie Joveneau , una figura emblematica nel campo della naturopatia e fondatrice del movimento Ferment’Action . Con un percorso professionale che abbraccia diverse discipline, da architetta a naturopata, Marie si è distinta per la sua dedizione alla fermentazione, trasformandola in uno strumento di cambiamento culturale e alimentare. La formazione di Marie ha radici in Belgio, dove si è laureata in Architettura e ha sviluppato le sue competenze artistiche e grafiche. Il suo percorso di vita, caratterizzato da una ricerca continua di conoscenza, l’ha portata a Roma per approfondire lo studio dell’erboristeria e dedicarsi all’insegnamento. La svolta avviene nel 2019, con il conseguimento di un diploma in Naturopatia in Francia, momento che segna l’inizio del suo approfondito coinvolgimento nel mondo della fermentazione. Ferment’Action Nel 2023, Marie fonda Ferment’Action, un’iniziativa che va oltre l’interpretazione tradizionale della fermentazione come mera tecnica di trasformazione alimentare, proponendola come un potente catalizzatore di cambiamento culturale e sostenibilità. Attraverso la collaborazione con esperti e produttori, Ferment’Action si è imposta come un movimento influente, offrendo una vasta gamma di attività educative e divulgative. Il suo cammino è stato segnato da viaggi, scoperte, sfide e un costante impegno verso l’etica e la sostenibilità. Invitiamo i nostri lettori a seguire Marie Joveneau attraverso i suoi canali social e a partecipare attivamente al movimento Ferment’Action: Instagram: Ferment’Action Facebook: Ferment’Action Youtube: Ferment’Action (dal 2024) Spotify: Ferment’Action (dal 2024) Con questa prefazione intendiamo offrire uno sguardo approfondito sulla figura di Marie Joveneau, una professionista che, attraverso la sua passione e competenza, sta definendo nuovi orizzonti soffermandoci sulla fermentazione, argomento centrale dell’articolo che segue nel blog successivo o sul magazine di gennaio . L’Editore – Alfio Mirone

La fermentazione - Ferment'Action

Fermentazione, che cos’è?

Fermentazione, che cos’è? di Marie Joveneau, fondatrice di Ferment’Action Se dovessi definire cosa rappresenta la “Fermentazione, che cos’è?” per me, sceglierei senza dubbio la parola: RIVOLUZIONE. Questa scelta può sembrare un po’ eccessiva e provocatoria per un semplice vasetto di crauti ( cavolo fermentato ) eppure… Analizzando la definizione di “rivoluzione” e considerando il contesto attuale della nostra salute e dell’ambiente, il nostro cavolo fermentato può indiscutibilmente fregiarsi del titolo di alimento rivoluzionario. Ma prima di tutto, cominciamo dando un’occhiata all’etimologia della parola “rivoluzione”. Rivoluzione deriva dal latino revolutio, a sua volta derivato dal verbo revolvere, che significa tornare indietro. Ciò non sorprende se si pensa alla rivoluzione copernicana, che descriveva il movimento ciclico e ripetuto dei pianeti intorno al Sole e la rotazione della Terra sul suo asse in 24 ore. Niente di sorprendente? Non proprio! Perché se chiedessimo questo tipo di definizione a un rivoluzionario francese del 1789, dubito che sarebbe d’accordo con noi. Quindi, se è interessante risalire alle origini della parola rivoluzione, è altrettanto interessante rendersi conto che, nel corso del tempo, essa ha subito un definitivo e drastico cambiamento semantico: da “ritorno al passato”, è diventata “cambiamento radicale”. Ma quindi, cosa pensare? Ebbene, nonostante questa interpretazione linguistica apparentemente antagonista, c’è effettivamente un legame tra i movimenti di ripristino ciclico e i movimenti che promuovono il rovesciamento irrevocabile di un sistema in atto: entrambi segnano un nuovo punto di partenza con la speranza di un miglioramento… di un’evoluzione. Ma torniamo alla domanda iniziale: perché i nostri crauti sarebbero rivoluzionari? L’impatto devastante sulla nostra salute e sul nostro pianeta dei nostri metodi di produzione e consumo è purtroppo diventato evidente e agire per cambiare il nostro modo di pensare il futuro non è più un’opzione. La fermentazione risponde a numerosi problemi odierni ed è proprio in questo senso che …