a cura di Chiara Carla Napoletano
Ausonia, Castello di Fratte
Ausonia, Castello di Fratte
Il comune di Ausonia prende il nome dall’antica città degli “Osci Ausoni”, una popolazione di origine indoeuropea che in epoca pre-romana si era stanziata nel territorio e che ivi rimase fino alla conclusione della seconda guerra sannitica, tra il IV e il III sec a.C. quando la città fu conquistata e sottomessa a Roma; essendo una popolazione alleata dei nemici sanniti, fu completamente sterminata. L’antica città da principio si era sviluppata tutt’attorno a un castrum, che successivamente, nel Medioevo, fu ricostruito e fortificato ulteriormente dai principi di Capua, assumendo la definizione di Castrum Fractarum, prendendo dunque il nome da “Fratte”, la denominazione che aveva sostituito la precedente e che rimase in utilizzo fino al XIX secolo.
I Caetani
Il Castrum godeva di una posizione di rilevanza trovandosi fra il Ducato di Gaeta e i possedimenti dell’Abbazia di Montecassino e spesso passò proprio da un dominio all’altro, come testimonia anche una documentazione scritta del 1025, in cui fu donato dal Conte di Trametto a Pietro delle Fratte. Nel XV secolo, il castello divenne proprietà dei Caetani, infatti nel 1421 fu redatto un inventario alla morte di Onorato II Catetani d’Aragona che testimonia come il castello apparisse in decadenza, presieduto e protetto dal Capitano Andrea De Nardillo di Fondi a da cinque suoi compagni che vivevano andando avanti con poche scorte e continuando comunque a combattere contro i nemici in nome dei Caetani.
I Colonna
Nel 1501 ai Caetani subentrarono i Colonna che unirono i possedimenti con quelli di Fondi, successivamente passò ai Lannoy di origini francesi e ai Carafa di origini campane. quattro angoli che circondano la torre centrale quattro torrette di difesa esterna, una con orologio a campana. Col tempo il degrado divenne sempre maggiore, nel 1842, il castello venne adibito a cimitero e dotato di una cappella mortuaria perdendo la sua funzione militare, durante la seconda guerra mondiale subì diversi danni e nel periodo postbellico fu utilizzato come discarica di materiali edili.
Museo della Pietra
Oggi il castello presenta due torri superstiti attorno al maschio e il muro di cinta che si sviluppa con le case-torri fino alla “Porta di Sopra”, al suo interno ospita dal 2004 il “Museo della Pietra”, un museo demoantropologico che invita a riflettere sugli usi culturali locali della pietra dal Medioevo a oggi in relazione al territorio e all’ambiente.