a cura di Chiara Carla Napoletano
Trekking… a 6 zampe
Fare trekking assieme ai propri amici pelosetti può essere un’esperienza positiva e bella da condividere, ma può diventare anche stressante e difficile da gestire, per questo motivo è sempre bene affidarsi a un professionista in grado di tenere sotto controllo la situazione.
istruttrice di trekking, si è appassionata alla montagna da ragazzina, quando accompagnava il papà in giro per i boschi a raccogliere funghi, da allora i km macinati sono aumentati anno dopo anno, come anche l’amore per gli animali e in particolar modo per i cani. Alessandra mi viene incontro assieme ai suoi due inseparabili amici: Ettore, un bulldog francese e Frida, un cane pastore nero di media taglia. I primi a salutarmi sono proprio loro, mi scrutano e annusano per alcuni secondi sentenziando infine di poter essere loro amica. Il nostro incontro avviene a Serrone, in una rara soleggiata giornata di primavera, visto il periodo di piogge che poi abbiamo vissuto nelle settimane a seguire.
Decidiamo di sederci all’ombra, su una panchina della piazzetta che affaccia sulla campagna circostante, Frida ed Ettore sdraiati accanto a noi come se volessero ascoltare la nostra conversazione.
Da quanto tempo hai creato “la casa del Dog trekking” e quali sono i percorsi che generalmente proponi al tuo seguito?
Ufficialmente sono 3 anni. È stato un percorso graduale, ho iniziato uscendo con amici o da sola assieme a Frida per poi, nel tempo, iniziare a proporre le uscite anche a chi aveva la mia stessa passione. Anno dopo anno, il numero è aumentato e ora siamo un bel gruppetto a ogni escursione. Di solito propongo percorsi in Ciociaria o al confine, le mete preferite sono zone fresche dove ci sia anche l’acqua in modo che i cani possano rinfrescarsi: Collepardo, Capofiume, Subiaco, Trevi, Vallepietra, Canterno e tanti altri.
Quali sono le condizioni per poter partecipare?
Le uscite sono aperte a tutti per un massimo di 10 cani che devono essere necessariamente educati e abituati a stare in compagnia e con altri cani. Non devono essere né cuccioli né anziani, questo per la loro incolumità. Per prima cosa mi accerto di tutto tramite una chiamata conoscitiva, dal vivo poi pensa a tutto Frida, quando arrivano li accoglie uno a uno, li annusa e li mette in riga. Diventa cane-branco e li gestisce per tutto il tempo. Se qualcuno si allontana, lo recupera subito. Una volta un cane si è lanciato nel fiume e lei lo ha ripreso tuffandosi in acqua immediatamente.
La nostra chiacchierata prosegue con una passeggiata per le strade del borgo di Serrone, Ettore e Frida sempre accanto come due guardie del corpo.