
Natura in cammino โ Alla scoperta dei tesori naturalistici del Lazio


La Val Canneto
E’ nel cuore verde della Val Comino, solcata dalle acque limpide e fresche del fiume Melfa, si apre la Val Canneto, caposaldo di natura incontaminata del versante laziale del Parco Nazionale dโAbruzzo, Lazio e Molise (P.N.A.L.M.), antica via di scambio tra le terre Ciociare e quelle dellโAlto Sangro.
Partenza
Lโitinerario รจ raggiungibile dal paese di Settefrati, che rappresenta prevalentemente il comune di competenza del territorio in questione. Seguendo la strada provinciale per circa 9 km che dal centro storico porta al Santuario della Madonna di Canneto (1021 m s.l.m.), luogo di culto da dove si diparte il nostro percorso.
Il sentiero CAI da seguire รจ l’F2. Segnalato ed ufficializzato dall’Ente Parco, lasciamo alle spalle il santuario e seguendo una sterrata, ci inoltriamo lungo il sentiero boscato.
Il suono dello scorrere veloce dellโacqua fa da sottofondo al nostro lento fluire, assorti nellโequilibrio dinamico della natura, tra boschi di faggio e panoramiche vedute.
Diversi salti dโacqua e cascatelle si susseguono lungo il tracciato. Una delle manifestazioni piรน vistose e degna di nota, รจ senz’altro la Cascata dello Schioppaturo a 1200 m di altezza. Famosa anche per la visita โmeditativaโ di Papa Giovanni Paolo II nel 1985.
Si segue pian piano, il sentiero, fino ad affacciarsi sulle spettacolari marmitte fluviali. Formate dallโazione erosiva del corso dโacqua special modo in prossimitร delle cascate. Evitiamo di lasciare il sentiero principale pur entrando nel letto del torrente. La particolare vocazione ad ospitare parte del ciclo biologico di diversi importanti anfibi ed invertebrati tipici dellโambiente lotico delle forre appenniniche.

Camminare in punta di piedi e rispettare lโambiente circostante. E’ l’approccio con cui ci si puรฒ sentir parte integrante del sistema, contribuiendo alla conservazione nel tempo di tali habitat.
Dopo una serie di tornanti si apre una radura allโombra dei faggi. Sul margine sinistro del bosco รจ situato il Rifugio dellโAcquanera a quota 1320 m s.l.m. con la limitrofa fonte omonima.

Una sosta รจ doverosa per assorbire il paesaggio. con lo sguardo rivolto alle propaggini dei rilievi piรน significativi (oltre i 2000 m s.l.m.) dellโarea di Riserva Integrale del Massiccio dei Monti della Meta del P.N.A.L.M. (M.Petroso, M.Altare, M.Tartaro, M.Meta).

Questi luoghi ospitano la maggior parte dei mammiferi simbolo del Parco Nazionale DโAbruzzo, Lazio e Molise (Camoscio appenninico, Orso bruno Marsicano, Lupo appenninico, Cervo, Capriolo ecc.), numerosi uccelli, tra cui โla Regina dei cieliโ (LโAquila reale). immense ed antiche foreste di Faggio, corsi dโacqua gelidi e puri, praterie montane, che costituiscono nellโinsieme una fitta e delicata rete di vita selvatica.

Prima del ritorno a valle percorriamo un ultimo piccolo tratto del Sentiero CAI – F2, fino ad arrivare alla radura del Casone Bartolomucci. Antico casale circondato da boschi, utilizzato da una famiglia di proprietari terrieri, al cospetto delle pareti rocciose che culminano con il M.Petroso (2249 m).
Difficoltร : E (Escursionistico) Dislivello: 300 m Durata: 3 – 4 h circa Distanza a/r: 10 km circa