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Progetto “Cucina Elementare”

a cura di Alfio Mirone

10 Gennaio 2022

Progetto “Cucina Elementare”

Nasce questo nuovo progetto pilota per i bambini della primaria che ha lo scopo di rispettare e proteggere l’ambiente attraverso la conoscenza dei prodotti tipici del Lazio Meridionale.

Per i bambini i concetti di nutrizione e gusto dovranno risultare semplici, divertenti e coinvolgenti.

L’apprendimento didattico dovrà essere improntato soprattutto sul gioco, racconta l’ideatrice del progetto Patrizia Patini, una forma diretta e comprensibile per far conoscere tutti i vantaggi degli alimenti scelti in funzione di qualità, tipicità e stagionalità.

Gli incontri con i ragazzi saranno schematizzati, in cui combinare sia l’unicità organolettica degli alimenti, con la loro posizione strategica in rapporto alla sostenibilità, sia la forza culturale e sociale attraverso la loro storia e provenienza geografica.

Nella tavola schematica rientrerebbe una sezione dedicata al professionista coinvolto, il quale sarà messo al centro del gioco.

Lo stimolo dato dalle varie materie dovrà far riflettere i bambini sulle molteplici sfumature che il particolare alimento costituisce nell’ambito di un totem naturale più generico e far acquisire “il sapere” della corretta alimentazione rispettando la natura e la stagionalità.

Nel mettere in pratica le regole di ciascun incontro è necessario andare avanti con alcuni passaggi fondamentali:

  • Identificare gli alimenti presi singolarmente o nel gruppo di appartenenza e imparare a distinguerli per nome (in italiano corrente e in dialetto).
  • Individuare colori e forme
  • Prendere coscienza della provenienza geografica e, quindi, della loro tipicità
  • Costruire un rapporto olfattivo con l’ingrediente usando bende oscuranti
  • Sviluppare l’intuito dei bambini attraverso il tatto e il gusto
  • Permettere al professionista d’interagire con i bambini per insegnare loro la specificità del cibo nell’ottica culturale e sociale
  • Inventare un fumetto che possa graficamente rappresentare l’ingrediente e immaginarlo come parte integrante della natura
  • Far “disegnare” al bambino un soggetto, frutto della sua fantasia, per riconoscere quell’alimento e, con esso, creare alcune storie
  • Manipolare l’alimento per preparazioni e trasformazioni gastronomiche
  • Verificare l’apprendimento del bambino con un compito di natura didattica gestito direttamente dalla referente di classe

Questi passaggi saranno inclusi in schede appositamente preparate dal gruppo di lavoro.

Il compito di ogni professionista sarà quello di formare i bambini verso lo sviluppo dei sensi, soprattutto con uno stimolo continuo di sana “curiosità” ed “immaginazione”, due basi caratteriali molto presenti nell’età infantile.

Un aspetto rilevante sarà dato dalla manipolazione degli alimenti, una valida esperienza formativa che porterà il bambino verso la consapevolezza delle proprie attitudini nel saper trasformare l’ingrediente in un nuovo prodotto finale.

Per concludere, si dovrà insistere sul concetto di “scarto” dell’alimento (derivante dalla fase di trasformazione) e spiegare in ultimo ‘la raccolta differenziata’.

 

Patrizia Patini appassionata e grande conoscitrice dei prodotti tipici del Lazio meridionale. Ha da sempre avuto l’obiettivo di promuovere le eccellenze della propria terra, attraverso la ricerca della “vera” radice culturale enogastronomica.

Per questa passione, nell’aprile del 2002 insieme allo Chef Vittorio Bastianelli danno alla luce il Ristorante “Le Cannardizie”, proprio per valorizzare quelle aziende agricole che interpretano le tradizioni in un’ottica moderna e rispettosa. Il significato “Le Cannardizie”, nel dialetto atinate, vuol dire ‘Golosità’, proprio per creare un connubio tra buongustai e professionisti del settore.

Il loro ristorante sorge nel centro storico del Comune di Atina, nella sede prestigiosa della Cantina Visocchi, un insolito ambiente museale contenente attrezzi enologici d’epoca ottocentesca. Purtroppo a novembre questo antico ristorante vedrà chiudere i battenti, la proprietà, l’albergo sovrastante, non ha voluto rinnovare il contratto in scadenza.

Nel frattempo tra i meravigliosi piatti e gli infiniti eventi, Patrizia trova il tempo di scrivere innumerevoli libri legati alla sua terra, parlando delle eccellenze che lo popolano, come per esempio il Peperone Dop di Pontecorvo.










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