castello di Vicalvi

Panorama sul castello di Vicalvi

Panorama sul castello di Vicalvi Panorama sul castello di Vicalvi Il piccolo Comune di Vicalvi conta meno di 750 abitanti, ma ospita un possente castello di origine Longobarda, situato sulla cima di un monte a 590 metri di altezza, che domina l’intero borgo e parte della Valle di Comino, dov’è ubicato, proprio a ridosso dell’Appennino abruzzese. La storia del castello risale all’epoca pre-romana, intorno al V o IV secolo a.C. I primi documenti attestano la presenza certa del castello dal 937. Dopo essere stato di proprietà dei Longobardi principi di Capua per diversi secoli, nel 1017 passò prima nelle mani di Montecassino, poi, nel XIII secolo, in quelle della famiglia d’Aquino che rafforzò ulteriormente la struttura facendo realizzare un doppio anello di mura ancora oggi visibile sebbene in rovina. Dopo uno scambio di successione tra gli Etendard e di nuovo i conti d’Aquino, il castello passò ai Cantelmo che però decisero di spostare la loro dimora presso il castello della vicina Alvito. Questo segnò l’inizio di un’epoca di decadenza che portò la fortezza a una lenta rovina, fino a quando nel XIX secolo il Duca di Alvito lo cedette alla famiglia Celli. Segno caratteristico del castello di Vicalvi è una gigantesca croce rossa su una delle facciate del castello, ben visibile anche in lontananza, un chiaro segno di riconoscimento, essendo stato trasformato dai tedeschi in un campo ospedaliero, durante la seconda guerra mondiale. Attualmente non è possibile entrare nel castello, ma diverse sale sono ancora integre: una cappella con un affresco raffigurante una Madonna Nera, la sala capitolare con archi a tutto sesto e con tracce di camini. Nei pressi del castello si trovano anche dei resti di mura ciclopiche appartenenti a insediamenti pre-romani, forse di una civiltà Sannita. Non mancano le consuete leggende che ruotano spesso attorno alla figura …