Scopri la magia della Festa del Pan a Moll ad Alvito Scopri la magia della Festa del Pan a Moll ad Alvito Un tuffo nelle tradizioni gastronomiche di Alvito Il 10 agosto, il pittoresco borgo di Alvito si trasformerà in un paradiso per i buongustai, ospitando la terza edizione della celebre “Festa del Pan a Moll”. Questo evento imperdibile attira ogni anno appassionati di gastronomia da ogni dove, desiderosi di assaporare il tradizionale Pane Ammollo e immergersi nella vivace atmosfera della festa, che coinvolge l’intera comunità alvitana. Un viaggio sensoriale tra tradizione e innovazione La sola menzione del Pane a moll fa venire l’acquolina in bocca. Questo piatto, pur essendo considerato “povero” per le sue origini contadine, ha saputo reinventarsi nel tempo, conquistando persino i palati più esigenti dei moderni ristoratori. Classificato come PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale) del Lazio da Arsial , il Pane Ammollo è un vero e proprio simbolo della tradizione gastronomica di Alvito, celebrato in grande stile durante la festa del 10 agosto nel cuore storico del paese. Un piatto di storia e cultura Questo piatto ha radici profonde nella cucina ciociara, specialmente nei comuni di Sant’Elia Fiumerapido e Alvito. Nasce dall’ingegnosità contadina, che valorizzava ogni risorsa disponibile, trasformando il pane raffermo in una prelibatezza irresistibile. La preparazione del Pane a moll, infatti, è un’arte che conserva la consistenza e il sapore del pane, esaltati dal caldo abbraccio di un brodo ricco e profumato. Un dolce segreto di Alvito Oltre al delizioso Pane a moll , Alvito è famosa per un’altra prelibatezza: il torroncino di pasta reale. Noi di Ciociaria&Cucina vi consigliamo di non perdervi l’occasione di assaggiare questa specialità presso la Pasticceria Di Tullio , la più antica e rinomata del territorio. Un piccolo gioiello di dolcezza che vi conquisterà al primo morso. L’impegno della comunità Grazie all’impegno della Rete VisitAlvito , …
Alvito: un viaggio tra storia, natura e villaggi abbandonati
Alvito: un viaggio tra storia, natura e villaggi abbandonati Alvito: un viaggio tra storia, natura e villaggi abbandonati L’itinerario escursionistico del mese ci porta a scoprire Alvito, un gioiello incastonato tra borghi medievali, paesaggi mozzafiato e villaggi fantasma che custodiscono segreti di un passato ricco di storia. Alla scoperta delle radici: fondazione e ricostruzione Situata su di una collina chiamata Monte de Albeto, la città di Alvito affonda le sue radici nel X secolo. Il suo nucleo originario, il borgo fortificato di “Castello,” sorse vicino all’antico centro benedettino di Civita di Sant’Urbano, distrutto dai Saraceni. L’abate di Montecassino Aligerno, artefice della rinascita di quest’area, commissionò la costruzione di un imponente castello, parte di un ambizioso piano di riappropriazione territoriale della “Terra di San Benedetto.” Nel corso dell’XI secolo, Alvito fu teatro di continui sconvolgimenti territoriali e geopolitici, con dominazioni e battaglie che coinvolsero d’Aquino, gli Angioini e i francesi Cantelmo. Quest’ultimi ricostruirono la fortezza dopo il crollo causato da un devastante terremoto nel settembre del 1349. I segni di questo affascinante passato si riflettono ancora oggi tra le mura del suggestivo Castello Cantelmo, punto di partenza della nostra escursione. Tra sentieri e panorami: il Monte Morrone L’itinerario si snoda attraverso i sentieri del Monte Morrone, una catena montuosa che abbraccia i comuni di Alvito, Vicalvi, Posta Fibreno e Campoli Appennino. Il paesaggio offre ampie vedute sulla Valle di Comino, la catena appenninica del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, la piana del Lago di Posta Fibreno e persino i lontani Monti Ernici e Monti Lepini. Il percorso ad anello segue antiche strade rurali in un contesto geomorfologico carbonatico. Lungo il tragitto, si incontrano suggestive doline da crollo come Fossa Licia e Fossa Maiura, e doline a scodella come Fossa Micera, oggi ancora coltivata. La superficie rocciosa frastagliata e la pietrosità accentuata fanno da …
Alla scoperta dei castelli e delle dimore
Alla scoperta dei castelli e delle dimore Alla scoperta dei castelli e delle dimore Alvito: tra castelli e dolci prelibati Continua insieme a Chiara Carla Napolitano il viaggio alla scoperta dei tesori nascosti della Ciociaria, una regione dal patrimonio culturale e enogastronomico straordinario. Dopo aver visitato il suggestivo Castello di Vicalvi, il nostro percorso ci ha condotto al Castello di Alvito, a soli 9 km di distanza. In questa tappa, scopriremo una particolarità culinaria unica e il fascino di uno dei borghi più affascinanti della zona. Alvito: un borgo incantato Situato nella splendida Valle di Comino, Alvito si presenta come un autentico gioiello incastonato tra le colline. Il suo Castello, risalente al XII secolo, domina il borgo con la sua imponente presenza e offre una vista mozzafiato sui dintorni. Con le sue mura imponenti e le torri maestose, il Castello di Alvito è un vero e proprio scrigno di storia e cultura. La prelibatezza dei torroncini di pasta reale Ma Alvito non è solo storia e architettura, è anche il luogo in cui si possono assaporare dei dolci prelibati che hanno conquistato il palato di molti. Tra le sue specialità culinarie più famose ci sono i torroncini di pasta reale. Per assaporarli, è d’obbligo fare una visita all’Antica Pasticceria Di Tullio, una storica pasticceria attiva dal lontano 1850. Un tuffo nel passato L’Antica Pasticceria Di Tullio, con le sue radici napoletane che risalgono al periodo borbonico, è un luogo magico che conserva ancora oggi le antiche tecniche artigianali nella produzione dei suoi dolci. Utilizzando ingredienti naturali e selezionati con cura, questa rinomata pasticceria crea autentiche opere d’arte dolciarie. I torroncini di pasta reale, in particolare, sono diventati un simbolo di Alvito, tanto da essere apprezzati anche a livello internazionale. La ricchezza enogastronomica della Ciociaria La Ciociaria non si limita solo …
Cantina Cominium
L’azienda Cantina Cominium nasce nel 1999 quando Giuseppe Pinto e Angelo Cosenza acquistano il primo lotto di terreno ad Alvito per produrre vino. Li accomuna la passione per la terra e la certezza che il ritorno all’agricoltura rappresenta l’essenza della vita