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Nella vita c’è più rigore che nel sogno

a cura di Marco Sargentini

16 Gennaio 2024

Nella vita c’è più rigore che nel sogno

“Il signor L. Prosser era, come si suol dire, soltanto umano. In altre parole era una forma di vita bipede a base carbonio, discendente da una scimmia.”

D.Adams

Ci sono luoghi dell’anima dove tutto è possibile. Dove incontri persone che, al di là della differenza dei gusti, la vedono nello stesso modo. Ovviamente non si parla di pensiero unico. Tutt’altro. Stiamo parlando di medesima visione della vita. Uno sguardo che va oltre. Oltre tutti. Che attraversa momenti difficili, difficoltà di ogni tipo, giorni neri, periodi duri. Tutto rimane fuori della porta d’ingresso. Della sala prove, della camera dove ascoltiamo musica, dello studiolo, dell’angolo appositamente ritagliato.

Quel luogo dove non ci sono o, non ci dovrebbero essere, giudizi, prese di posizione preconcette. Dove tutti siamo uguali, nessuno è migliore di un altro. Il posto in cui tutti hanno qualcosa da dire e moltissimi sono interessati ad ascoltare. Un’alba dai mille colori che è espressione di ciò che scorre e avviene dentro, nel profondo.

Seven

L’Autostoppista con il suo Taccuino è arrivato sulle colline del sub-comprensorio dell’Alto Orvietano, dove c’è un piccolo borgo, Monteleone d’Orvieto. Alle sue porte Andrea e Michele hanno riprodotto i tratti di quello che era il loro sogno: Seven Restaurant. Un luogo per il convivio dove, come affermato da Michel de Montaigne alla conclusione di un’agape tra amici “L’arte di cenare bene non è cosa da poco, Il piacere di farlo non è un piacere da poco”.

Sogno era, ma realtà è: Porcini arrosto con foglia di alloro. Non c’è rottura e alterità alcuna tra le due dimensioni e il territorio supporta l’assenza di contrasti. E’ grazie all’abbinamento con il Ciliegiolo (uve 100% Ciliegiolo) della Cantina Pomario, azienda vitivinicola poco distante dal Ristorante che potremmo pensare che il mondo reale sia avvolto come un sogno da un Velo di Maya, e che noi stessi non siamo altro che il sogno di un’ombra.

In momenti precari di vertigine immaginifica, sorge dentro di me la convinzione che potrei resuscitare per intero questa realtà perduta e inespressa, se potessi trovare il luogo remoto dove vanno a finire tutti i pensieri comparsi in questo universo, tra questa infinità, troverei anche tutte le opere involontarie concepite da esseri simili a me e di cui altrove non è rimasta alcuna traccia.

La ricetta dello chef

Preparare un trito finissimo di aglio e prezzemolo e unirvi sale e pepe; emulsionarlo con l’olio e distribuirlo in abbondanza sui funghi.
Cuocere in forno già caldo a 190 gradi per 20 minuti circa.










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