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Riflessioni sull’ arte ai nostri giorni

a cura di Roberta Fanfarillo

Riflessioni sull’ arte ai nostri giorni.

Da sempre l’ arte è testimone della storia e dell’ evoluzione del nostro tempo.
Abbiamo appena trascorso un periodo storico fuori dall’ordinario, incerto, lento, spesso anche distorto da un flusso di pensieri contaminati dal rumore del silenzio.

E. HOPPER il pittore della solitudine

Lo stesso silenzio che nei giorni di quarantena ha invaso le strade di ogni città è trascorso in simbiosi con la nostra vita interiore. Tutto ciò, ci ha costretto ad affrontare tutte le nostre fragilità.


Mai come in questi giorni abbiamo sentito la necessità di distogliere lo sguardo da un presente improbabile. Volgerlo al passato per cercare uno specchio, un esempio ad un simil vissuto ma soprattutto per cercare conforto in una qualsivoglia forma di bellezza.


L’ arte è venuta in soccorso alla nostra solitudine conducendoci in un mondo parallelo che ci destasse dal torpore dell’apatia emotiva e ci trasferisse in quello degli artisti, dell’ uomo che reagisce davanti a se stesso.

A pensarci bene, quel silenzio che abbiamo incontrato è lo stesso che abbiamo sempre osservato davanti ad un’ opera d’arte. Quando la contemplazione, il raccoglimento, riescono a farti ascoltare l’ anima e a spegnere le luci effimere intorno.


L’ arte torna a guidarci quando ci allontaniamo dai sentieri delle emozioni e dei sentimenti. Ci accompagna per osservare la solitudine raccontata attraverso la creatività dagli artisti, consente di allontanarci dal senso
di condanna.

David di Michelangelo

E’ noto che un artista, attraverso le sue opere, riesca a far apparire e a rappresentare ciò che è invisibile all’ uomo, racconta di altri mondi e vite possibili, aiuta a cambiare il modo di osservare la realtà,
e comprendere che non è solo nel suo sentire.
Gli artisti hanno il coraggio di navigare nella propria solitudine, raccontarla senza filtri, la trasformano addirittura in un mezzo necessario alla propria creatività.

Per la maggior parte delle persone è invece un sentimento da sfuggire, da celare a se stessi per essere come omologati perdendo così ogni possibilità di essere preziosamente originali ed unici.

Dunque, quella solitudine che tanto ci ha spaventato nei giorni di isolamento, come quella che rincontriamo spesso lungo il nostro percorso, la possiamo ritrovare in ogni opera d’ arte.

Addirittura diventa la condizione indispensabile affinché prenda forma la vera bellezza. Capace di insinuarsi nell’eremo dell’ osservatore e instaurare un dialogo che lo spinge a ricercarsi, a ritrovarsi insieme ad altri e trarne conforto, a scegliere come viverla.





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