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I racconti della Quarantena

“Noi non siamo padroni di niente”…

Abbiamo avuto  il privilegio di far parte di questo mondo, un mondo meraviglioso, che se riuscissimo a guardare  con gli occhi dell’amore, ogni istante  ci sorprenderebbe per la luce che sa emanare.

Siamo un flash nell’universo e, invece di goderci la ricchezza di questo tempo, siamo spesso impegnati a POSSEDERE, avere sempre di più… questo è diventato, il più delle volte,  il vero obiettivo  degli umani: avere quei beni che non saranno ‘MAI’ nostri per sempre.

Eppure siamo gli eletti per vivere questo grande spettacolo dopo il Big Bang

Noi, qui, siamo solo di passaggio e “non siamo padroni di niente”.

La natura ci ha donato questa vita senza chiederci nessun interesse in cambio  se non il rispetto del luogo in cui viviamo, la Terra, una Terra che non ha bisogno di confini.

Abbiamo lingue differenti, culture diverse che rispettiamo da millenni… è tempo che si rispetti anche la religione e il colore della pelle, non ci sono differenze, siamo noi che ci cataloghiamo.

Dobbiamo divenire un mondo unito, dove ognuno senta di aiutare l’altro e non approfittare delle debolezze e delle disgrazie altrui.

Questa corsa incontrastata su chi deve avere la macchina più bella, il maggior numero di case, la barca più lunga, ha offuscato il vero senso   dell’esistenza: la famiglia, gli amici, l’amore, le passioni… l’arte , che è eterna e cambia di secolo in secolo ma sa restare incantevole per chi sa ammirarla.

E ora il Distanziamento sociale…

Mi invia un messaggio vocale una persona speciale: “Mi spaventa il dopo, mi spaventa il metro di distanza, io ho bisogno di stringere, di abbracciare,  di comunicare con l’affetto, sono fisica, ho bisogno di tutto questo. Un paradosso dice, ‘tutelare me’ ma con il bisogno anche dell’altro”…

E’ vero, questo metro ce lo porteremo chissà per quanto tempo, senza strette di mano, baci, abbracci. Questo metro farà parte della storia, ma torneremo con il nostro calore, più forti di prima. Abbiamo sempre sconfitto tutte le avversità e vinceremo anche questa volta, ora è tempo di ricordare  che il mondo è uguale per tutti !

L’attuale saluto è diventato un braccio allungato con la mano aperta verso l’amico. Anche se non c’è contatto, quello che ora emerge è il sorriso, lo sguardo, che forse valgono più del contatto… non si può bluffare! Quante volte ci siamo salutati con dei baci, con degli abbracci e con delle strette di mano senza trasmettere nulla, quasi fosse tutto scontato.

Ora ci si guarda negli occhi, ci si sorride e, come recita un famoso proverbio, “Non  tutti i mali vengono per nuocere”.

Lo slogan del momento è diventato #iorestoacasa , e stiamo  rispettando le regole  per salvaguardare  la salute  di tutti. È proprio stando a casa, navigando sui vari social, che mi capita di leggere cose belle: ad esempio,  la mia carissima amica Barbara, poetessa di Spello,  cita un passo della scrittrice Amelia Rosselli:

“Vi amo? Vi amerei? Tante cose

nel cielo e nel prato ricordano

amore che fugge, che scappa

dietro le case.

Dietro ogni facciata vedere quel

che mai avrei voluto sapere; dietro

ogni facciata vedere

quel che oggi non v’è”.

Vedere Papa Francesco celebrare,  in una Piazza San Pietro vuota e ingoiata in un silenzio irreale, la Benedizione straordinaria “Urbi et orbi” , pregando per la fine della pandemia, sarà una traccia indelebile della nostra storia.

Papa Francesco, mentre saliva , non senza fatica e in solitudine i gradini del sagrato, facendosi portavoce  dei dolori del mondo per offrirli ai piedi della Croce, ha pronunciato parole che hanno avuto eco  in tutto il mondo… solo i più stolti paesi Europei non hanno dato peso alle sue parole, ma questi sono paesi che hanno procurato, ben, due guerre mondiali, è nel loro DNA procurare mali.

Questa  guerra, che non combattiamo con le armi e con i soldati, ma con l’esercito  dei nostri medici ed infermieri,  che con le loro vite stanno dando una speranza al nostro Paese, la vinceremo .                                                                 

SUPEREROI sono proprio loro…

Voglio finire parlando della Felicità, la stessa che Roberto  Benigni ha descritto con parole emozionanti, qualche anno fa… sarebbe bello provare a recitarla con calma, con foga, con rabbia, con indulgenza, con l’amore che abita in noi e, magari, inviarla a chi vogliamo bene…

La Felicità, si la Felicità

Cercatela, tutti i giorni, continuamente. Ora, in questo momento stesso, perché è lì. Ce l’avete. Ce l’abbiamo. Perché l’hanno data a tutti noi. Ce l’hanno data in dono quando eravamo piccoli. Ce l’hanno data in regalo, in dote. Ed era un regalo così bello che l’abbiamo nascosto come fanno i cani con l’osso. E molti di noi lo fanno così bene che non si ricordano dove l’hanno messo. Ma ce l’abbiamo, ce l’avete. Guardate in tutti i ripostigli, gli scaffali, gli scomparti della vostra anima. Buttate tutto all’aria. I cassetti, i comodini che c’avete dentro. Vedrete che esce fuori.

C’è la felicità.

Provate a voltarvi di scatto, magari la pigliate di sorpresa ma è lì. E anche se lei si dimentica di noi, non ci dobbiamo mai dimenticare di lei. Non bisogna mai aver paura di morire ma di non cominciare mai a vivere davvero.”

                                                                                                                                                       Alfio Mirone










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