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Coppie che stanno insieme ma non stanno insieme

Storie di tutti i giorni

Marcella Ciapetti
a cura di Marcella Ciapetti

Sono innumerevoli le coppie che stanno insieme ma non stanno insieme. Conducono silenziosamente e separatamente due vite estranee, unite da una casa, un progetto ormai anacronistico, un letto condiviso. Ma non “diviso con“, una tavola dove ci si siede ma non si sta insieme.

Pensano che tutto vada bene, poi si guardano e sono troppo lontani per vedersi.

Sono quelle coppie che hanno “sulle spalle“, non “alle spalle“, anni di grandi gioie, obiettivi raggiunti, bei figli. Ma spesso problematici, case da urlo ma povere d’amore, un buon lavoro e tanta insoddisfazione.

Le Coppie che stanno insieme ma non stanno insieme, non pensano all’altro se non come colui o colei che ci impedisce di essere liberi. Come il prezzo troppo alto da pagare , un estraneo che non sappiamo più dove collocare , una presenza che non ci fa sentire accolti, amati, coccolati.

Non l* desideriamo più, non l* corteggiamo più.

Ma una coppia è fatta di singole individualità e quando un individuo non sta bene, non vive con entusiasmo e gioia ogni nuovo giorno. Con la testa piena di pensieri e dubbi, la voglia di vivere un’altra vita ma troppo spaventato per farlo, allora c’è da chiedersi quanto il nostro malessere faccia bene noi e a chi ci vive intorno.

Una donna ha detto al proprio compagno: ” Dimmi se hai voglia di affrontare i nostri problemi, se hai voglia di metterti in discussione, perché se la voglia non c’è è inutile. Io voglio essere felice e non voglio costringerci a vivere un legame che non fa star bene nessuno “.

Allora si tenta, con la consapevolezza di scoprire verità scomode ma di certo utili a comprendere da dove  partire per arrivare ad un traguardo che può vedere due persone consapevoli .

Se non mettiamo al primo posto il nostro BEN ESSERE, la fedeltà verso noi stessi, la corrispondenza con ciò che sentiamo e proviamo senza per questo sentirci in colpa o carnefici della finta felicità di qualcuno, oltre alla nostra,  allora c’è la possibilità di riprendersi il diritto sacrosanto di stare bene.

Pronti a sacrificare il nostro benessere, forse per paura, forse per mancanza di risorse per poter affrontare criticità, ignari o consapevoli di quanto questo danneggerà la nostra vita e quella dei nostri figli, ci perdiamo un diritto, quello più importante: la fedeltà verso noi stessi .

Signori i rapporti , di qualunque natura essi siano, cambiano, si trasformano. Nulla può essere cristallizzato in qualcosa di confortevole per il nostro essere. Accogliere il cambiamento come opportunità è il primo passo verso la crescita. Perché di crescere, non si finisce mai.










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