Uomo Calamita Un viaggio surreale tra circo, musica e drammaturgia Nel cuore pulsante dell’Europa in fiamme, sotto il velo cupo della seconda guerra mondiale, nasce una leggenda, un Supereroe non convenzionale che sfida l’oppressione con l’arte e l’inganno. L’Uomo Calamita non è solo il fulcro di uno spettacolo che trascende i confini del circo tradizionale; è la personificazione della speranza, un doppio agente della resistenza che, con la copertura del suo ruolo di circense di giorno, diventa di notte un astuto sabotatore contro le brigate nazi-fasciste. Questa dualità tra l’artista e il combattente della libertà offre una nuova dimensione al concetto di eroismo, dimostrando che il coraggio si manifesta in molteplici forme, spesso lontane dai campi di battaglia convenzionali. Circo El Grito Le magie dell’ Uomo Calamita , Giacomo Costantini, arricchita dalle vibranti performance di Fabrizio “Cirro” Baioni e dalle parole evocative di Wu Ming 2, Giovanni Cattabriga, diventa un palcoscenico dove si intrecciano realtà e finzione, storia e immaginazione. Ogni acrobazia, ogni nota musicale, ogni parola racconta una storia di resistenza, di astuzia contro un nemico schiacciante. La notte, l’Uomo Calamita sfida i nazifascisti con i propri poteri, ma con la stessa astuzia e il magnetismo che incantano il pubblico sotto il tendone del circo. Questa lotta segreta, condotta nell’ombra, evidenzia la resilienza dell’individuo contro il collettivo oppressore, rendendo l’Uomo Calamita un simbolo di resistenza intellettuale e fisica. Lena Il dramma e la magia di “L’Uomo Calamita” si arricchiscono ulteriormente con l’introduzione di Lena, una bambina di otto anni che si ritrova privata del suo supereroe a seguito del bando imposto dai nazifascisti contro il mondo circense. Questo evento segna un punto di svolta nella narrazione, portando in superficie la lotta per la speranza e l’innocenza in un’epoca di disperazione. Lena, con la sua determinazione, diventa un simbolo di resilienza, aiutando …