a cura di Chiara Carla Napoletano
Fumone – Castello Longhi
Fumone – Castello Longhi
“Quando Fumone fuma, tutta la campagna trema”
Fin dai tempi più antichi, Fumone ha svolto un importante ruolo di controllo del territorio per la sua posizione strategica, situato ad 800 m. di altura, offriva una visione completa della Valle del Sacco e della Via Latina, ponte di collegamento tra Napoli e Roma. Quando venivano avvistati dei nemici, partivano delle fumate dalla torre più alta per avvisare tutte le zone circostanti del pericolo. Da ciò la nascita del detto popolare e del nome del paese. Per oltre 500 anni, il castello di Fumone è stato utilizzato come punto d’avvistamento e prigione pontificia, una fortezza inespugnabile che nemmeno Federico Barbarossa o Enrico VI di Svevia sono riusciti a conquistare. Nel 1121 vi fu imprigionato l’antipapa Maurizio Bordino, conosciuto con il nome di Gregorio VIII, sconfitto a Sutri, dopo sette anni, condotto e segregato a Fumone da Papa Callisto II. L’accadimento più importante, riguarda la prigionia e la morte del Papa Celestino V nel 1295. Celestino V fu eletto Papa all’età di 86 anni per ragioni politiche, ma le sue scelte non furono manipolabili e avvennero contro l’interesse della Curia Romana: spostò la sede del papato da Roma a Napoli, creò 10 nuovi cardinali, dimezzando così il potere di quelli già esistenti, tolse dall’abbazia di Montecassino i monaci Benedettini sostituendoli con i Celestini. Queste scelte sconsiderate lo misero in cattiva luce, tanto che fu costretto ad abdicare, come nuovo Papa fu eletto Bonifacio VIII, che decise di rinchiuderlo all’interno del castello di Fumone dove rimase prigioniero per dieci mesi prima di morire il 19 maggio 1296. Ancora oggi è possibile vedere la cella dove vi fu rinchiuso. Per la prima volta il castello divenne un importante luogo spirituale e non più militare. Nel 1584 Papa Sisto V affidò alla famiglia Longhi le cure del castello che fu trasformato in una residenza di campagna. Ai Longhi si deve la realizzazione del meraviglioso giardino pensile all’italiana, per altitudine ed estensione uno dei più particolari in Europa. All’interno del castello è possibile visitare il corpicino del marchese Francesco Longhi che fu fatto imbalsamare dalla madre alla sua morte, si dice, causata volontariamente dalle 7 sorelle per eliminarlo dall’eredità. Ma questa è una storia a sé che merita essere ascoltata durante una visita al castello.