Gianni - libertà di coscienza, libertà di parola - Scopri la 2ª puntata del Podcast

Il podcast di Gianni: libertà di coscienza, libertà di parola

Il podcast di Gianni: libertà di coscienza, libertà di parola Il podcast di Gianni: libertà di coscienza, libertà di parola Scopri la 2ª puntata La seconda puntata del podcast di Caroline Baglioni si distingue per la sua profondità emotiva, trasportando l’ascoltatore in un mondo intimo fatto di ricordi e legami familiari. In questa puntata, un’eroina silenziosa emerge con forza: Rose, la madre di Caroline. Attraverso le sue parole, si percepisce il suo ruolo fondamentale nella vita della figlia, come figura che, con delicatezza, ha guidato Caroline verso il teatro, trasformando quella che poteva essere solo una passione in una vera e propria via di fuga e di crescita. L’amore intenso per papà Giampaolo Caroline ripercorre le sue radici, affrontando la complessità del legame con lo zio Gianni e l’amore intenso per il padre Giampaolo. Tuttavia, è Rose che sembra riempire lo spazio tra loro, come un filo che unisce questi ricordi e dà loro vita. La presenza di Rose è palpabile, quasi fosse la custode di questo teatro della memoria, in cui ogni frammento di vita si trasforma in una narrazione intima e potente. Caroline, guidata dalle parole e dai ricordi materni, ci invita a un viaggio che va oltre il semplice racconto biografico: le vecchie audiocassette che riascolta diventano strumenti di un teatro della memoria. Ogni parola registrata aggiunge un tassello a un mosaico che racconta la ricerca di senso e connessione con il passato. Caroline intreccia la sua voce con quella dello zio Gianni, riportando in vita momenti di un’intimità quasi palpabile, in cui Rose sembra sempre presente, quasi fosse una voce sussurrata tra le righe, un’ombra che avvolge tutto. Questo podcast non è solo un ascolto, ma un’esperienza sensoriale, un viaggio attraverso emozioni che vanno oltre la semplice rievocazione. Caroline riesce a catturare il pubblico in una narrazione che danza tra …

gianni di Caroline Baglioni

Gianni

Gianni Gianni di Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani Prima di svelarvi l’essenza di Gianni, un’opera che ha toccato profondamente la mia anima, voglio condividere un momento che ha intensificato la mia esperienza teatrale: l’incontro con Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani. Dialogando con questi straordinari artisti, ho potuto apprezzare ulteriormente il teatro come formidabile canale di comunicazione delle emozioni, un legame viscerale tra la scena e il pubblico. È stato durante l’ultimo spettacolo, che ho avuto il privilegio di vedere a Roma, che ho percepito con maggiore intensità la magia di questa connessione. Questa introduzione vuole invitarvi a un percorso che si snoda non solo tra le parole usate per descrivere Gianni, ma anche attraverso l’essenza stessa dell’arte teatrale, dove ogni sentimento e ogni pausa parlano direttamente all’animo. Un viaggio emotivo oltre il palcoscenico Permettetemi di guidarvi in un’esperienza senza pari, dove il limite tra scena e realtà si attenua al cospetto di emozioni tangibili, e i ricordi si intrecciano sottilmente nella vita di ciascuno. Gianni, frutto dell’estro di Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani, trascende la semplice rappresentazione: si rivela un’avventura emotiva che supera i confini del tradizionale, invitando il pubblico in un luogo dove ogni pulsazione è in risonanza con echi del passato. Gianni Pampanini Il primo impatto con lo spettacolo avviene attraverso un’installazione scenica di scarpe sparse, ciascuna narrante una propria storia, un passo, un istante di vita. Questo non è un dettaglio casuale, ma un simbolo potente della vita di Gianni Pampanini, zio di Caroline, un uomo segnato da conflitti interni, in un continuo oscillare tra l’autoscoperta e il desiderio di evasione. Queste calzature inaugurano la rappresentazione con una forza visiva e concettuale sorprendente. Immaginatevi a tredici anni, quando vostro padre rientra un giorno annunciando che è giunto il momento di prendersi cura di Gianni. Un gigante non …