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Riserva Naturale Regionale Lago di Posta Fibreno

Natura in cammino – Alla scoperta dei tesori naturalistici del Lazio

a cura di Giovanni Castellucci Guida Ambientale Escursionistica
Riserva Naturale Regionale Lago di Posta Fibreno

Attraversare un territorio a piedi, con occhi attenti e curiosi, permette di viverne gli aspetti più intimi e essenziali. Lentamente ci si muove, assorbendo il paesaggio con tutti i suoi “attori”, le sue forme e
sonorità.

Primo tratto

L’itinerario attraverso il quale voglio condurvi, è appunto interno al territorio della Riserva Naturale del lago di Posta Fibreno. Suggerendovi un percorso che si snoda e si collega con gli ambienti peculiari
dell’area protetta.


Partendo da Piazza Carpello, in riva al lago, iniziamo il percorso intraprendendo il Sentiero Catannovo subito a ridosso dell’abitato. Salendo nel tratto iniziale lungo la collina che si specchia sul lago, dalla
quale si aprono diversi scorci panoramici, approfittando dei punti di sosta per l’unico tratto di salita dell’intero itinerario. L’ambiente circostante rimarca i connotati di un bosco misto, tra querce, olmi, ornielli, ginepri. Dimora di svariate specie animali, come il tasso, l’istrice, la faina, la donnola, l’allocco, il picchio, la ghiandaia e molte altre appartenenti a questo habitat forestale. Particolarità da osservare dopo pochi minuti dalla partenza, sono le doline carsiche Valle Risa e Fossa Canini. Che mettono in risalto alcuni degli aspetti paesaggistici legati al fenomeno ricorrente del carsismo della Riserva.


Seguendo il tracciato, che fungeva in passato da mulattiera, si possono osservare terrazzamenti con muretti a secco e oliveti. Una cavità utilizzata in passato come ricovero per animali, richiamo della cultura contadina di tempi passati. Subito dopo si riscende sulla piana del lago, e a circa un chilometro, in uscita dal sentiero “Catannovo”, si torna sulla strada principale per imboccare il sentiero “Taurino”. Costeggia la sponda sinistra del lago per circa cinquecento metri, su di una agevole passerella in legno, dalla quale ci si può godere la vista di una moltitudine di uccelli acquatici, dai più confidenti come folaghe, germani reali, gallinelle d’acqua, ai più elusivi come moriglioni, tuffetti, alzavole, svassi e molti
altri.

Secondo tratto

Gli aspetti floristici cambiano notevolmente, trovandoci immersi in un tipico ambiente umido, costituito per lo più da cannucce palustri, tife, giaggioli e svariati salici. In uscita dal Taurino, in località San Venditto. Dopo pochi metri seguendo la sponda del lago ci troveremo in un largario contornato di salici e pioppi dove ci si può affacciare su una delle aree sorgive più interessanti. La purezza dell’acqua che risale dal fondale salta all’occhio e rimarca gli aspetti peculiari di un acquifero carbonatico. Continuando a seguire la strada principale si costeggia La Dova. Altra importante area sorgiva, unico piccolo affluente del sistema lacustre è il torrente Cerreto. Arrivando dopo circa dieci minuti di cammino al vecchio mulino ad acqua (struttura storica della civiltà contadina) ed emblema
dell’abbondante risorsa idrica. Costruito strategicamente a ridosso di una grande sorgente, più precisamente falda freatica. Consigliato ammirare la spettacolare cascata che scaturisce dallo stesso specchio d’acqua che si sversa nel Cerreto subito sotto il mulino. Si potrà sostare nell’area pic-nic e
godersi il suono dell’acqua che scorre sotto i nostri occhi all’ombra dei pioppi tremuli.

Prima di tornare indietro lungo la strada principale, intraprenderemo un ultimo breve tratto, percorrendo il sentiero Puzzillo. Ci porterà ad affacciarci sull’Isola gallegiante, “La Rota” , unicità
naturalistica che difficilmente potrà osservarsi altrove, menzionata fin dai tempi dei Romani. L’isolotto costituito prevalentemente da torba e vegetazione ripariale, è situato all’interno di uno specchio d’acqua
“esterno” al sistema lacustre. Immerso nel vasto canneto, connesso alla sponda sinistra del lago tramite svariati canali palustri, si muove grazie all’azione del vento e alla variabilità stagionale del flusso idrico proveniente dal fondale della dolina sommersa.


Difficoltà: T – E (medio facile)
Dislivello: 130 m
Durata: 3 – 4 h
Distanza: 5 km circa










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