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Festival delle lettere, dell’arte, della poesia a Ferentino

a cura di Biancamaria Valeri

9 Agosto 2024

Festival delle lettere, dell’arte, della poesia a Ferentino

Festival delle lettere, dell’arte, della poesia a Ferentino

Bella iniziativa dell’Associazione Culturale “Gli Argonauti” di Ferentino

L’Associazione Culturale “Gli Argonauti” ha organizzato nel periodo tra il 15 e il 19 luglio 2024 la prima edizione del “Festival delle Lettere, dell’Arte, della Poesia”. L’evento si è svolto nella sala della Pro Loco e nella Casa della Pace gestita dall’Associazione “Donne in Cammino” di Ferentino. È stata una bellissima manifestazione, che ha permesso agli intervenuti di trascorrere un momento di vero refrigerio per l’anima: sentirsi liberi dagli affanni della vita quotidiana, perché la Poesia è balsamo per l’Anima. La Poesia serve al giorno d’oggi, specialmente in questa nostra società tecnicizzata e spesso appiattita sull’effimero.

Prima giornata: Fabio Paris

Il Festival è iniziato il 15 luglio 2024 con l’Intervista d’Autore a Fabio Paris. All’incontro ha partecipato anche il Sindaco Fiorletta. Con Fabio Paris la conversazione, nel cenacolo letterario, si è svolta amichevolmente ed ha messo in risalto la capacità compositiva dell’Autore; il Poeta ha spaziato sulla sua esperienza artistica, risalendo al primo momento della sua attività compositiva ispirata dagli eventi dell’adolescenza. Attraverso la mediazione musicale (Fabio è anche musicista) ha impreziosito i suoi testi dando ulteriore ritmo e fluidità al verso.

Seconda giornata: Paolo Pagliaroli

Il 16 luglio 2024 l’ospite del festival è stato Paolo Pagliaroli con la sua opera prima “Battiti”. Abbiamo ripercorso con Paolo i suoi anni di apprendistato poetico, l’incontro con il suo docente di Lettere, Maurizio Cesari, che lo iniziò alla letteratura, il servizio militare a Milano, le lunghe ore trascorse nella biblioteca della Caserma a leggere libri e libri. Poi l’inizio del suo poetare e lo sviluppo della sua attività compositiva; i temi ricorrenti, i valori, i sentimenti, le emozioni. “La Poesia mi nasce dal cuore” ha detto Paolo e l’intuizione del momento, del sentimento ha una lunga fase di elaborazione interiore, fino a quando il componimento è messo sulla carta. E viene scritto completo; anche nella chiusa! Un processo che può durare anni di rielaborazione mentale e spirituale. Poi come un’illuminazione la chiusa, due semplici versi. Se la chiusa non “appare”, la poesia rimane nel cassetto. Il volume “Battiti” è nato anche come attività di beneficenza per la Mensa di S. Egidio.

Terza giornata: Mario Antonio Tucci

Il 17 luglio 2024 la terza giornata è stata dedicata alla Poesia di Mario Antonio Tucci, che si è presentato con semplicità, una semplicità profonda, per riferimenti culturali, artistici, estetici. Il suo poetare è iniziato quando il giovine poeta aveva 14 anni e si dilettava a leggere i libri di poesia e non solo della biblioteca di Famiglia. Una tradizione letteraria familiare che ha risvegliato nell’adolescente un forte desiderio di esprimersi in poesia per comunicare e relazionarsi con il mondo. E nel corso degli anni, nel corso degli studi si è approfondito, si è avvalorato, si è ampliato. Dalla composizione poetica di Mario Antonio Tucci emerge una cura premurosa dell’animo, del sentimento, delle emozioni, che sono venute alla luce con lo stupore di chi guarda il mare per la prima volta. Tutto può diventare poesia, tutto può esprimersi in poesia. Esperienze dolorose, momenti piacevoli, pensieri che sorgono dalla riflessione sulla storia, sulla guerra, sulla vita.

Quarta giornata: Roberto Pennacchia

Il 18 luglio 2024, nella Sala della Pace (Palazzo Consolare, laboratorio delle Donne in Cammino) si è svolto il quarto incontro con l’Autore: è stato il turno di Roberto Pennacchia. Si è trattato di un incontro magico, come magica la location che ci ospitava, nel quale è stata presentata l’opera prima di Roberto Pennacchia: Taranis e le sette streghe. Il titolo è tutto un programma: mistero, fantasia, mitologia celtica, che si fonde con quella norvegese e supera quella greco-romana a noi tanto familiare. Taranis il tuono potente e risonante, l’agitatore delle tempeste, il dio della giustizia e della speranza. Taranis con le sette streghe lavora a favore dell’Uomo. Una serata ricca di conversazione profonda, chiarificatrice dei valori di riferimento e pilastri fondamentali della costruzione della vita umana. La chiusa del libro? “La figura di Taranis si fuse con le ombre della notte, e il vento portò via le sue parole, un seme di speranza per il futuro. Taranis sapeva che il viaggio sarebbe stato lungo e pieno di pericoli, ma il fuoco della giustizia ardeva forte nel suo cuore. Era tempo di agire, di unirsi ai suoi compagni e di affrontare il destino che li attendeva”. Conclusione aporetica, che non conclude e lascia aperto il campo della narrazione. Aspettiamoci altre emozioni dalla pubblicazione del secondo volume della saga di Taranis.

Quinta giornata: Sergio e Maurizio Pro

Il Festival si è concluso 19 luglio 2024 con l’intervento di Sergio e Maurizio Pro, padre e figlio uniti non solo dal legame, ma anche dalla comune condivisione dell’arte letteraria. Sono due facce della medesima medaglia, ma con differenti cifre personali. Il Padre calmo, osservatore, riflessivo, chiaro, lineare; il Figlio animato da spirto guerriero, con le intemperanze del giovenil furore, in cerca della luce, nel ricordo delle figure familiari punto di riferimento per la rinascita della luce dietro il buio della “siepe”… Esperienza poetica straordinaria di Maurizio, come anche di Sergio, che si è espresso nel racconto memorialistico della vita vissuta dai suoi genitori sul finire della seconda guerra e sulla capacità di scavalcare steccati e pregiudizi, perché era più importante essere uomini animati da solidarietà e non da pregiudizi di parte.

Il Festival è terminato ma ha lasciato nell’animo dei partecipanti il desiderio di essere invitati alla seconda edizione. La prima edizione del Festival delle Lettere dell’Arte e della Poesia, curata da Gli Argonauti di Ferentino, ha avuto la caratteristica di manifestazione elegante, raffinata, per “spiriti sensibili”, attenti allo scandaglio dell’anima e alla voce del cuore. Perché la Poesia, le Lettere, l’Arte richiedono cura, premura, profondità, attenzione e ascolto. Devono essere sintonizzati tra loro i cuori del poeta e dei fruitori del suo poetare. C’è bisogno di silenzio, si deve bandire la vuota chiacchiera, il frastuono del cicaleccio quotidiano. Bisogna “obbedire”, se “obbedire” etimologicamente significa: disporre le proprie orecchie all’ascolto di parole dotate di senso e significato“. I cinque giorni del Festival sono stati dedicati all’ascolto… a percorrere strade impervie, perché non praticate dal flusso quotidiano delle persone distratte, distolte dalla ricerca dei Valori, del Bene, del Bello, del Vero, del Giusto. Aspettiamoci altre piacevoli emozioni e “scoperte” dalla seconda edizione.

                                                                                                                                                                                            Biancamaria Valeri

 





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