Tagliolini con mazzancolle e tartufo

Tagliolini con mazzancolle, tartufo bianco su fonduta di cavolfiore

Tagliolini con mazzancolle, tartufo bianco su fonduta di cavolfiore Tagliolini con mazzancolle, tartufo bianco su fonduta di cavolfiore Benvenuti nella magica atmosfera della Vigilia di Natale, dove ogni piatto diventa un’opera d’arte culinaria e ogni boccone è un viaggio attraverso i sapori più raffinati. Lo chef Gabriele Capuano del Ristorante Il Borgo di Pontecorvo ci regala un’esperienza gastronomica unica con la sua creazione straordinaria. In questo piatto, il talento e la maestria dello chef si fondono con la tradizione natalizia, dando vita a un connubio di sapori che delizieranno i palati più esigenti. I tagliolini, pasta fresca di prima qualità, diventano la tela su cui dipingere un capolavoro di mare, con la dolcezza delle mazzancolle che si sposa armoniosamente con l’aroma deciso del tartufo bianco. La fonduta di cavolfiore, delicata e vellutata, av Per la magica vigilia di Natale, deliziate i vostri ospiti con questo piatto straordinario. Un connubio di sapori raffinati che celebrano la tradizione culinaria natalizia in un’esplosione di gusto e creatività. Cit. La cucina è un modo di esprimere il cuore della famiglia: l’amore, la generosità e la cura nei dettagli C&C volge ogni boccone in una carezza cremosa, elevando ulteriormente il profilo gustativo di questo piatto straordinario. Questa creazione non è solo un piatto, ma un’esperienza culinaria che trasforma la tavola in un palcoscenico per celebrare il Natale con stile e gusto. Preparatevi a stupire i vostri ospiti con questo primo piatto d’autore, un’ode al buon cibo e alla gioia delle festività. Condividete questo momento unico e deliziatevi con una delle creazioni più prelibate dello chef Gabriele Capuano. Buon Natale! Cit. La cucina è un modo di esprimere il cuore della famiglia: l’amore, la generosità e la cura nei dettagli C&C

antipasto per la vigilia di natale

Fili di seppia al mandarancio su crema di finocchio

Fili di seppia al mandarancio su crema di finocchio Fili di seppia al mandarancio su crema di finocchio Durante il periodo natalizio, le tavole imbandite si trasformano in veri capolavori culinari, con piatti che incantano non solo per il gusto, ma anche per la loro sublime presentazione. Tra le prelibatezze che fanno brillare gli occhi e stuzzicare l’appetito, spicca questo antipasto gourmet . Nella magia delle festività, ho voluto onorare la tradizione della Vigilia, dedicata al pesce, creando un connubio irresistibile tra la delicatezza delle seppie, l’aroma vivace del mandarancio e la freschezza invernale del finocchio. Questa ricetta è una celebrazione di sapori che racconta l’amore per la cucina e l’arte di condividere momenti speciali a tavola. Nei dettagli che seguono, vi guiderò passo dopo passo nella preparazione di questo piatto straordinario, affinché possiate deliziare i vostri cari con un’esperienza culinaria indimenticabile. Buon Appetito! “La cucina è un atto d’amore. Quando cuciniamo, trasmettiamo il nostro affetto attraverso il cibo.” – C&C Durante il Natale, tra le meraviglie visive delle tavole sontuosamente imbandite, spiccano piatti che riescono a stimolare l’appetito solo con il loro aspetto. Al Nord Italia, il Natale è sinonimo di shopping, mentre al Centro e al Sud diventa un’occasione unica per deliziare il palato con prelibatezze culinarie. I mercati si riempiono di prodotti imprescindibili per la festa. In questa ricetta, ho pensato alla tradizione della Vigilia, dedicata al pesce, e ho abbinato le seppie con il mandarancio, un frutto che, insieme ai mandarini, non può mancare durante le festività, e il finocchio, un ortaggio tipico delle insalate invernali. Buon Appetito!” “La cucina è un atto d’amore. Quando cuciniamo, trasmettiamo il nostro affetto attraverso il cibo.” – C&C

Aglio e olio di mare di Fausto Ferrante

Aglio e olio di mare

Aglio e olio di mare Aglio e olio di mare Questo piatto è più di un semplice insieme di ingredienti; è un’ode al passato, un tributo alle radici culinarie che arricchiscono le festività di un tocco indimenticabile. Immaginatevi riuniti attorno a un tavolo imbandito, dove il calore delle luci soffuse si riflette negli sguardi amorevoli condivisi. Nel mentre, il profumo avvolgente del mare e delle spezie si diffonde nell’aria, annunciando l’inizio di una festa gastronomica senza eguali. Questo piatto è più di una preparazione culinaria: è una celebrazione in ogni morso, un legame tra amore e tradizione che si mescola in armonia. Unisciti a noi in questa danza di sapori , dove ogni ingrediente agisce come una nota melodiosa in una sinfonia natalizia di gusto. Come afferma saggiamente la nostra filosofia culinaria, “ La cucina è un atto di amore, un regalo da condividere .” In questo spirito, vi invitiamo a condividere non solo il piatto, ma anche il sentimento di gioia e connessione che esso porta con sé. Aglio e Olio di Mare vi aspetta, pronto a diventare il piatto centrale delle vostre celebrazioni. Buon viaggio attraverso i sapori del Mediterraneo Questo piatto è un’ode ai sapori mediterranei, un abbraccio caldo alle radici culinarie che rendono le festività così speciali. Immaginatevi seduti attorno a un tavolo addobbato, le luci soffuse rispecchiate negli sguardi affettuosi, mentre il profumo del mare e delle spezie danza nell’aria. Questo piatto non è solo cibo, è una celebrazione culinaria che incarna l’amore e la tradizione. Unitevi a noi in questa danza di sapori, dove ogni ingrediente è una nota di un’armonia natalizia. Cit. La cucina è un atto di amore, un regalo da condividere C&C  

Il sogno di Natascia con Ova Domus Meae

Ova Domus Meae

Ova Domus Meae Ova Domus Meae Un’eccellenza enogastronomica tra natura e tradizione L’azienda agricola Ova Domus Meae si distingue come un’oasi di eccellenza enogastronomica, situata ai piedi del suggestivo Borgo di Veroli. Nella pittoresca Contrada Casalotto, l’azienda si impegna a offrire prodotti di alta qualità, frutto di metodi naturali, sostenibilità e attenzione al benessere degli animali. Il panorama mozzafiato fa da cornice alla filosofia dell’azienda, dove le galline livornesi ed ovaiole sono allevate all’aperto, in perfetta armonia con la natura. La Contrada Casalotto diventa così il teatro di una produzione agricola genuina, dove gli animali vivono liberi di razzolare, seguendo i loro ritmi di vita naturali. Da sogno a realtà L’avventura inizia da un sogno condiviso. “Qualche anno fa, mia madre Enrica e io desideravamo creare qualcosa di nostro,” racconta Natascia, co-fondatrice dell’azienda. Le galline sono diventate le protagoniste di questa avventura, dando vita al marchio Ova Domus Meae. La SPA delle galline L’approccio unico dell’azienda trasforma l’allevamento delle galline in un’esperienza di benessere. “le galline vivono come ospiti in una sorta di SPA” afferma Natascia con un sorriso. “Aria pura, luce naturale e la libertà di esplorare. Il risultato? Uova di altissima qualità, prodotte con rispetto per gli animali e l’ambiente circostante.” Ova Domus Meae si estende anche alla produzione di sottoli, creme, pesti e legumi di alta qualità, ottenuti con metodi tradizionali. La coltivazione di frutta e verdura in ogni stagione dà vita a ricette uniche, mentre le farine di grano tenero e i cesti regalo completano un’offerta che celebra la bontà della terra. Ma non si ferma qui. L’azienda offre un olio extravergine d’oliva dal sapore intenso, frutto di olive coltivate con metodi naturali che raccontano la storia di campi rigogliosi baciati dal sole della Ciociaria. La varietà dei prodotti si estende anche alla pasta, unendo uova fresche e grano locale per …

Olio d'eccellenza della Ciociaria e la crisi dell'olio

Olio d’eccellenza della Ciociaria

Olio d’eccellenza della Ciociaria Olio d’eccellenza della Ciociaria Le sfide della raccolta nel 2023 e la forza dei nostri produttori L’anno 2023 si presenta come un periodo di sfide senza precedenti per il mondo dell’olio d’oliva, con molteplici fattori che influenzano la produzione e il costo del prezioso “oro verde”. In questo contesto critico, ci sono produttori nel Lazio che, nonostante le difficoltà, emergono come baluardi della qualità e della passione per la terra. Esploriamo le sfide della raccolta e celebreremo i nostri produttori locali che, nonostante le avversità, continuano a offrire un olio straordinario. Le sfide della raccolta nel 2023 Il 2023 ha visto un aumento vertiginoso dei prezzi dell’olio d’oliva, creando una convergenza complicata per i produttori. In molte regioni, la raccolta è stata ridotta fino all’80%, con produttori che lottano contro avversità climatiche come piogge abbondanti al momento sbagliato e una siccità persistente da metà giugno. Queste condizioni avverse hanno portato a un innalzamento anomalo dei prezzi, influenzato anche dai maggiori costi del packaging e del carburante. Questo si tradurrà in un aumento significativo dei prezzi, con un litro d’olio che potrebbe raggiungere anche i 15 euro. La forza dei nostri produttori Nonostante le avversità, nel nostro territorio spiccano aziende che continuano a garantire olio d’oliva di eccellente qualità. Queste aziende sono una testimonianza della resilienza e della passione dei produttori locali, che, nonostante le sfide, si impegnano a mantenere alti standard di produzione. I protagonisti della qualità Frantoio Nico Cerquozzi di Boville Ernica Un nome che rappresenta la tradizione e l’eccellenza nella produzione di olio d’oliva. Le Colline di Raffaele di Veroli Un’azienda che abbraccia le colline della regione, offrendo un olio che cattura l’autenticità del territorio. Agricoltura e Benessere di Pico Un connubio tra agricoltura sostenibile e la produzione di un olio che promuove il …

Babbo Natale del terzo millennio

Babbo Natale del terzo millennio

Babbo Natale del terzo millennio Babbo Natale del terzo millennio Il mese di Dicembre ci porta a pensare alle festività e queste evocano alla mente scenari imbiancati e paesaggi nordici. Ai bimbi vengono raccontate storie in attesa che Babbo Natale arrivi dal Grande Nord con la sua slitta trainata da renne, portando doni. Immaginiamo scenari polari e villaggi sperduti in mezzo ai ghiacci, dai quali il simpatico ”vecchietto” giungerà. E l’atmosfera di festa cancella la coscienza di quanto quei luoghi stiano mutando a causa dei cambiamenti climatici e il rischio di perdere ciò che oggi diamo per scontato nel nostro bellissimo e sofferente pianeta, nella natura come l’abbiamo sempre conosciuta. Il futuro sotto le tue mani Gli scienziati ci dicono che nel 2100, un periodo che a noi sembra ancora molto lontano perché percepiamo il tempo secondo il metro della durata della nostra vita, ma che, geologicamente parlando, è molto più breve di quanto crederemmo, la maggior parte dei ghiacciai alpini potrebbe essere sparita. Questo sarebbe un danno enorme, non soltanto perchè perderemmo i magnifici paesaggi che oggi ammiriamo, ma anche importanti risorse idriche e la memoria storica di parte del nostro pianeta e dei cambiamenti in esso intercorsi lungo i millenni. L’archivio del ghiaccio Infatti il ghiaccio contiene, nelle sue stratificazioni, polveri atmosferiche, gas, isotopi radioattivi e resti biologici di forme di vita e costituisce un archivio naturale della storia del nostro pianeta e dei cambiamenti subiti nel corso delle varie ere. Per questo nel 2015 è nato il progetto Ice memory, tra l’Università Ca Foscari di Venezia, il Cnr e l’Università di Grenoble, volto a prelevare carote di ghiaccio nei siti a maggior rischio di scioglimento per poi stoccarle in una sorta di banca del ghiaccio in Antartide, dove potranno essere studiate e conservate a memoria del passato …

Ausonia, Castello di Fratte

Ausonia, Castello di Fratte

Ausonia, Castello di Fratte Ausonia, Castello di Fratte Il comune di Ausonia prende il nome dall’antica città degli “Osci Ausoni”, una popolazione di origine indoeuropea che in epoca pre-romana si era stanziata nel territorio e che ivi rimase fino alla conclusione della seconda guerra sannitica, tra il IV e il III sec a.C. quando la città fu conquistata e sottomessa a Roma; essendo una popolazione alleata dei nemici sanniti, fu completamente sterminata. L’antica città da principio si era sviluppata tutt’attorno a un castrum, che successivamente, nel Medioevo, fu ricostruito e fortificato ulteriormente dai principi di Capua, assumendo la definizione di Castrum Fractarum, prendendo dunque il nome da “Fratte”, la denominazione che aveva sostituito la precedente e che rimase in utilizzo fino al XIX secolo. I Caetani Il Castrum godeva di una posizione di rilevanza trovandosi fra il Ducato di Gaeta e i possedimenti dell’ Abbazia di Montecassino e spesso passò proprio da un dominio all’altro, come testimonia anche una documentazione scritta del 1025, in cui fu donato dal Conte di Trametto a Pietro delle Fratte. Nel XV secolo, il castello divenne proprietà dei Caetani, infatti nel 1421 fu redatto un inventario alla morte di Onorato II Catetani d’Aragona che testimonia come il castello apparisse in decadenza, presieduto e protetto dal Capitano Andrea De Nardillo di Fondi a da cinque suoi compagni che vivevano andando avanti con poche scorte e continuando comunque a combattere contro i nemici in nome dei Caetani. I Colonna Nel 1501 ai Caetani subentrarono i Colonna che unirono i possedimenti con quelli di Fondi, successivamente passò ai Lannoy di origini francesi e ai Carafa di origini campane. quattro angoli che circondano la torre centrale quattro torrette di difesa esterna, una con orologio a campana. Col tempo il degrado divenne sempre maggiore, nel 1842, il castello venne adibito a cimitero e …

AppuntiGastrosofici

Viaggio nella storia alimentare del Natale

Il testo esplora la storia alimentare del Natale, iniziando con l’associazione della festa al 25 dicembre dal IV secolo d.C. Le radici natalizie si intrecciano con tradizioni pagane legate al solstizio d’inverno. La festa natalizia, la più estesa dell’anno, è caratterizzata dal convivio, con il cibo come protagonista. Il pane e la carne, simboli eucaristici, dominano la tavola, con il pane natalizio di Bethleme e la carne in ricette regionali. Il cappone assume un ruolo centrale, mentre i dolci chiudono il banchetto. Il cibo diventa veicolo di prosperità e le abbondanti portate natalizie contrastano con la frugalità quotidiana. Il calendario alimentare natalizio comprende digiuni, funzioni religiose e abbuffate, con pane e carne come simboli di prosperità. Il testo evidenzia l’importanza del cibo e della tavola nei rituali festivi, trasmettendo la cultura attraverso generazioni. La gastrosofia natalizia invita a gustare non solo il cibo ma anche i significati che si celano dietro ogni piatto.

tournedos per il pranzo di Natale

Tournedos

Tournedos Tournedos per il pranzo di Natale Un capolavoro gastronomico firmato Stella del Morrone per La Car di Patrica Preparatevi a immergervi in un’esperienza culinaria straordinaria durante il vostro pranzo di Natale con i Tournedos, l’opera d’arte gastronomica creata con maestria da Stella del Morrone per la rinomata macelleria norcineria La Car di Patrica . Questo secondo piatto, avvolto da un’aura di eleganza, trasforma il filetto di maiale in piccoli medaglioni di estrema prelibatezza. Il suo nome non è solo un richiamo alla raffinatezza, ma sottolinea anche la sorprendente semplicità con cui questa delizia si materializza in un capolavoro culinario. I Tournedos si distinguono per una marinatura avvolgente che esalta la tenerezza e il sapore del filetto di maiale, creando un connubio irresistibile di sapori festivi. Il tocco di brandy aggiunge un elemento di lusso, trasformando questi medaglioni in una prelibatezza destinata a brillare come stella indiscussa sulla vostra tavola festiva. Dunque, preparatevi a deliziare il vostro palato e a stupire i vostri ospiti con questa creazione straordinaria di Stella del Morrone per La Car di Patrica . Questo secondo non sono solo un piatto, ma un’esperienza culinaria indimenticabile che renderà il vostro pranzo di Natale un vero trionfo gastronomico. Un’elegante e deliziosa creazione da includere nel vostro pranzo di Natale. Questo secondo piatto, preparato con piccoli medaglioni di filetto di maiale, incanta non solo per la sua raffinatezza nel nome e nell’aspetto, ma anche per la sorprendente semplicità con cui si realizza. Con una marinatura avvolgente e un tocco di brandy, i tournedos sono destinati a diventare la stella indiscussa della vostra tavola festiva.

I dolori di stomaco come curare

I dolori di stomaco dopo le abbuffate natalizie

Il testo parla dei dolori di stomaco post-abbuffate natalizie e dell’importanza di curarli senza effetti collaterali dannosi. Si evidenzia il progresso dalla pericolosa Atropa belladonna alla cimetidina, ma si avverte contro un uso eccessivo di inibitori di pompa. Come alternativa, si suggeriscono rimedi naturali come malva, melissa, zenzero e liquirizia, che possono contrastare il dolore senza rischi associati ai farmaci convenzionali.

Grotte di Collepardo - Ponte dei Santi - Certosa di Trisulti

Grotte di Collepardo – Ponte dei Santi – Certosa di Trisulti

Grotte di Collepardo – Ponte dei Santi – Certosa di Trisulti Grotte di Collepardo – Ponte dei Santi – Certosa di Trisulti L’escursione del mese si sviluppa nel contesto territoriale dei Monti Ernici, più precisamente di Collepardo, paese immerso tra aspre pendici montuose e valli profondamente incise, fortezza di importanti specie erboristiche e copiose sorgenti, valico tra i territori ciociari, romani e abruzzesi. La natura carbonatica del territorio denota un paesaggio ricco di fenomeni tipici del carsismo epigeo ed ipogeo, quali canyon, sorgenti, grotte, pozzi verticali ecc.; tra questi, degni di nota sono appunto il canyon e le sorgenti del Fiume Cosa, la Grotta dei Bambocci e Pozzo d’Antullo, importanti geositi inseriti nel Parco Naturale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi. Il nostro itinerario avrà inizio con una visita guidata alle “Grotte dei Bambocci”, nome acquisito dalla cavità ipogea, in seguito a fantasiose e curiose associazioni zoo-antropomorfe tra le spettacolari e multiformi stalattiti e stalagmiti presenti all’interno della grotta. Usciti dalla grotta percorrendo a ritroso la strada asfaltata, dopo circa un chilometro inizia sulla destra il vero e proprio sentiero escursionistico, opportunamente indicato con segnaletica CAI – LH8+LHT4 “Valle dei Santi” e pannello didattico esplicativo. Il tracciato si presenta abbastanza evidente, costantemente coperto dalla vegetazione arborea, con scorci su falesie calcaree, segue risalendo in buona parte il letto del Fiume Cosa e in diversi tratti lo attraversa con dei caratteristici ponticelli in legno, su cui è bene fare attenzione. In questo periodo il corso d’acqua è asciutto, tranne nell’ultimo tratto, prima della fine del sentiero, dove si possono ammirare piccoli salti e cascatelle d’acqua limpida. Il percorso giunge dopo circa quattro chilometri al Ponte dei Santi, struttura risalente all’XI secolo, costruito per volontà di San Domenico da Foligno, eremita e abate fondatore di due dei monasteri tuttora presenti nel …

Trekking in val canneto

La Val Canneto

La Val Canneto La Val Canneto E’ nel cuore verde della Val Comino, solcata dalle acque limpide e fresche del fiume Melfa, si apre la Val Canneto, caposaldo di natura incontaminata del versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (P.N.A.L.M.), antica via di scambio tra le terre Ciociare e quelle dell’Alto Sangro. Partenza L’itinerario è raggiungibile dal paese di Settefrati, che rappresenta prevalentemente il comune di competenza del territorio in questione. Seguendo la strada provinciale per circa 9 km che dal centro storico porta al Santuario della Madonna di Canneto (1021 m s.l.m.), luogo di culto da dove si diparte il nostro percorso. Il sentiero CAI da seguire è l’F2. Segnalato ed ufficializzato dall’Ente Parco, lasciamo alle spalle il santuario e seguendo una sterrata, ci inoltriamo lungo il sentiero boscato. Il suono dello scorrere veloce dell’acqua fa da sottofondo al nostro lento fluire, assorti nell’equilibrio dinamico della natura, tra boschi di faggio e panoramiche vedute. Papa Giovanni Paolo II Diversi salti d’acqua e cascatelle si susseguono lungo il tracciato. Una delle manifestazioni più vistose e degna di nota, è senz’altro la Cascata dello Schioppaturo a 1200 m di altezza. Famosa anche per la visita “meditativa” di Papa Giovanni Paolo II nel 1985. Si segue pian piano, il sentiero, fino ad affacciarsi sulle spettacolari marmitte fluviali. Formate dall’azione erosiva del corso d’acqua special modo in prossimità delle cascate. Evitiamo di lasciare il sentiero principale pur entrando nel letto del torrente. La particolare vocazione ad ospitare parte del ciclo biologico di diversi importanti anfibi ed invertebrati tipici dell’ambiente lotico delle forre appenniniche. Camminare in punta di piedi e rispettare l’ambiente circostante. E’ l’approccio con cui ci si può sentir parte integrante del sistema, contribuiendo alla conservazione nel tempo di tali habitat. Dopo una serie di tornanti si apre una radura all’ombra dei faggi. Sul margine sinistro del bosco …

Parco Regionale di Posta Fibreno

Riserva naturale di Posta Fibreno

Riserva naturale di Posta Fibreno Riserva naturale di Posta Fibreno Attraversare un territorio a piedi, con occhi attenti e curiosi, permette di viverne gli aspetti più intimi e essenziali. Lentamente ci si muove, assorbendo il paesaggio con tutti i suoi “attori”, le sue forme e sonorità. Primo tratto L’itinerario attraverso il quale voglio condurvi, è appunto interno al territorio della Riserva Naturale del lago di Posta Fibreno. Suggerendovi un percorso che si snoda e si collega con gli ambienti peculiari dell’area protetta. Partendo da Piazza Carpello, in riva al lago, iniziamo il percorso intraprendendo il Sentiero Catannovo subito a ridosso dell’abitato. Salendo nel tratto iniziale lungo la collina che si specchia sul lago, dalla quale si aprono diversi scorci panoramici, approfittando dei punti di sosta per l’unico tratto di salita dell’intero itinerario. L’ambiente circostante rimarca i connotati di un bosco misto, tra querce, olmi, ornielli, ginepri. Dimora di svariate specie animali, come il tasso, l’istrice, la faina, la donnola, l’allocco, il picchio, la ghiandaia e molte altre appartenenti a questo habitat forestale. Particolarità da osservare dopo pochi minuti dalla partenza, sono le doline carsiche Valle Risa e Fossa Canini. Che mettono in risalto alcuni degli aspetti paesaggistici legati al fenomeno ricorrente del carsismo della Riserva. Seguendo il tracciato, che fungeva in passato da mulattiera, si possono osservare terrazzamenti con muretti a secco e oliveti. Una cavità utilizzata in passato come ricovero per animali, richiamo della cultura contadina di tempi passati. Subito dopo si riscende sulla piana del lago, e a circa un chilometro, in uscita dal sentiero “Catannovo”, si torna sulla strada principale per imboccare il sentiero “Taurino”. Costeggia la sponda sinistra del lago per circa cinquecento metri, su di una agevole passerella in legno, dalla quale ci si può godere la vista di una moltitudine di uccelli acquatici, dai più confidenti come folaghe, germani reali, gallinelle d’acqua, ai più elusivi come moriglioni, …

giulia e filippo l'assassino

Un grido di rabbia

Un grido di rabbia Un grido di rabbia Per Giulia, vittima di un mondo in decadenza: un grido di rabbia e riflessione In momenti come questo, il peso nel cuore può essere opprimente e le parole talvolta faticano a portare conforto. Sono un uomo, sono un padre; ho vissuto intensamente, ho amato e sono stato amato, ho lasciato e sono stato lasciato, ho tradito e sono stato tradito. Tuttavia, è importante ricordare che nessuna situazione dovrebbe mai spingere verso la violenza. Comprendo quanto sia profondo il dolore quando l’amore si intreccia con la tristezza. Filippo, un individuo che ha compiuto un gesto doloroso e inspiegabile, è diventato il simbolo della nostra incomprensibile realtà. In questo momento di sconcerto, la rabbia mi assale. Il mondo sembra trascinarsi nell’abisso dell’ossessione per il possesso, dimenticando l’essenza stessa dell’amore. Ho sempre creduto che l’amore fosse la forza più potente, capace di guarire ferite e connettere le anime. Tuttavia, atti come quelli compiuti da Filippo ci costringono a riflettere sulla deriva della società. Dovremmo interrogarci su cosa abbia spinto un cuore che professava amore a compiere un atto così devastante. Giulia, ovunque tu sia, probabilmente perdonerai, ma io non riesco a perdonare questo mondo sprofondato nella superficialità. È doloroso constatare che ciò che dovrebbe unire gli esseri umani viene continuamente offuscato dalla brama di potere e materialismo. Invece di costruire connessioni significative, ci troviamo intrappolati in una spirale di egoismo e indifferenza. È giunto il momento di alzare la voce e sfidare lo status quo, di riaffermare i valori dell’amore, della compassione e della solidarietà. La tragedia di Filippo dovrebbe essere un grido d’allarme per una società che sta smarrendo il suo cammino. Dobbiamo riscoprire l’umanità dentro di noi e lavorare insieme per un mondo in cui l’amore prevalga sulla disperazione, la connessione superi l’isolamento …

forno antico a trevi nel lazio

Trevi, tra storia e fascino culinario

Trevi, tra storia e fascino culinario Trevi, tra storia e fascino culinario Viaggiando con gusto questo mese vi condurrà dai maestosi bastioni del castello di Trevi nel Lazio fino alla deliziosa cucina Fiuggina, come affermano i cultori della buona tavola: “La scoperta di un nuovo piatto fa più per la felicità dell’umanità che la scoperta di una nuova stella.” In questo viaggio, scoprirete proprio questo: la gioia di esplorare le delizie culinarie locali, che sono spesso un rifugio per l’anima. Partendo dal suggestivo castello di Trevi nel Lazio, vi invito a intraprendere un affascinante percorso enogastronomico che vi condurrà attraverso la storia culinaria di questa terra, culminando in un’esperienza emozionante a Fiuggi. Le sagne nere Oltre le antiche mura del castello di Trevi nel Lazio , un luogo intriso di storia e fascino, inizierete il vostro viaggio culinario alla scoperta di un tesoro gastronomico. Qui, nel cuore di Trevi, potrete deliziare il vostro palato con un piatto che ha attraversato i secoli e ancor oggi incanta i sensi: le Sagne nere. Questa prelibatezza ha plasmato la storia culinaria di Trevi, portando con sé l’autenticità e la genuinità di una tradizione radicata nel territorio. Le Sagne nere sono il vero protagonista di questa esperienza gastronomica, un piatto che parla del passato, di ingredienti semplici e di sapienza culinaria tramandata di generazione in generazione. Questa pasta, dal colore scuro e dal sapore unico, racconta la storia di Trevi nel Lazio Ma la tradizione va oltre alle Sagne nere, qui potrete assaporare la polenta, la pizza sotto ajo coppo, le sagne e fagioli e i quadrucci con legumi. Forno genuini sapori Mentre cerchiamo il ristorante che serve ancora queste prelibatezze, vi consiglio di fare tappa al Forno Genuini Sapori, un antico forno che conserva le tradizioni della panificazione. Qui, la famiglia ha preservato le antiche ricette, offrendo una …