Smarrita e Soave – Adriano, poeta, tra poeti di Roberto Latini Smarrita e Soave – Adriano, poeta, tra i poeti Alla IV edizione della rassegna “sotto l’Angelo di Castello: danza, musica, spettacolo” La forza di una voce Due leggii, un violino e un violoncello, luci soffuse e una VOCE. Non una voce qualunque, ma quella di Roberto Latini. Una voce che entra sin dalle prime battute nelle corde dell’emozione, che incanta e cattura la luminosità e il buio in un solo istante. Sale sul palcoscenico, scalzo, con abito scuro, ci saluta tutti e parla di sé come fosse l’incarnazione dell’imperatore Adriano. Così inizia lo spettacolo. L’evento non si concentra solo sulla figura dell’imperatore, ma integra anche elementi legati alla storia e al significato del Castel Sant’Angelo. Questa connessione tra il personaggio storico e il monumento a lui dedicato è una parte essenziale della narrazione, creando un dialogo tra passato e presente attraverso l’arte teatrale, trasportando il pubblico in un viaggio che stimola i sensi e tocca profondamente le emozioni. Sotto l’Angelo di Castello Lo spettacolo, intitolato Smarrita e Soave – Adriano, poeta, tra poeti, si è svolto il 10 luglio presso il Cortile Alessandro VI, all’interno della rassegna Sotto l’Angelo di Castello , curata con maestria da 𝐀𝐧𝐧𝐚 𝐒𝐞𝐥𝐯𝐢, si svolgerà fino al 26 settembre 2024, promettendo una serie di appuntamenti imperdibili per gli amanti della danza, musica, spettacolo. . Roberto Latini, con la sua magistrale interpretazione, ha trasformato la storia dell’imperatore Adriano in un viaggio emozionale memorabile. Ha messo in luce la complessità dell’imperatore, che è sia un leader militare forte, che un uomo colto e sensibile. Questa dualità è una tematica centrale nello spettacolo, dove momenti di rudezza si alternano a passaggi di estrema delicatezza. Un altro punto focale è la passione di Adriano per la poesia, l’architettura e le arti figurative. Latini enfatizza …
Osteria for de porta a Marino
Osteria for de porta a Marino Osteria for de porta a Marino La paura dona le ali al coraggio “L’idealismo, la dignità della ricerca pura, il desiderio di perseguire la verità in tutte le sue forme, sono tutte cose bellissime, ma prima o poi arriva un momento in cui si comincia a sospettare che esista una qualche verità reale , e che questa verità sia che tutto l’infinito multidimensionale dell’ Universo è quasi certamente governato da un branco di pazzi . E se si arriva a dover scegliere fra il passare altri dieci milioni di anni a cercare di scoprire questa semplice verità e il prendere i soldi e scappare , io personalmente sceglierei quest’ultima possibilità”. D.Adams Decifrare il linguaggio significa spesso riuscire a capire verità riguardo a noi stessi che non siamo in grado di cogliere nella nostra vita quotidiana. Per questo quando si sogna si ha una percezione molto più equilibrata di quello che sta succedendo nella nostra vita. Sentire che manca qualcosa ma non riuscire a definire cosa, è una sensazione molto comune. Ci si sente così perché abbiamo tutti un pezzo mancante; per alcuni è un piccolo frammento, per altri è un enorme tassello. Tutti, nella vita, ci siamo lasciati alle spalle una parte di noi. C’è chi, per cercare di ritrovare il pezzo mancante, gira il mondo, chi prova tante esperienze. E quasi nessuno trova mai la pace. L’Autostoppista vaga per la vita preferendo le strade non battute, ricercando esperienze ed emozioni sublimi. Sceglie in quali scorci fermarsi per riposare e in quali incroci rallentare per riflettere, con la consapevolezza che il suo cammino non è una gara, la competizione non esiste se non con sé stesso, perché il suo percorso vuole essere unico. È attraverso il viaggio che ha voluto non essere schiavo delle aspettative altrui, per capire cosa rende lui stesso felice davvero. Prendendo in considerazione le infinite possibilità che …
La strada dell’Appia Antica da Roma ai Castelli Romani
La strada dell’Appia Antica da Roma ai Castelli Romani Un viaggio tra storia, monumenti e turismo Un accenno alla storia dell’appia Antica La costruzione della Via Appia ha rappresentato nell’antichità un evento di straordinaria rilevanza, non solo dal punto di vista dell’ingegneria e della concretezza del disegno politico impresso a intere nazioni allora costituenti l’Italia antica, ma per le implicazioni storiche sottese alla sua realizzazione, che coinvolsero per ben più di un millennio le civiltà bagnate da oltre la metà del Mediterraneo. La strada infatti venne a percorrere tutta l’Italia antica , allacciando il mare Tirreno all’opposto mare, attraversando il Lazio, la Campania, il Sannio, la Lucania e la Puglia: le regioni, cioè, che costituivano quasi tutta la parte più ricca e civile della Penisola. La realizzazione e l’evoluzione della Via Appia La via fu realizzata nel primo tratto, fino a Capua (oggi S. Maria Capua Vetere), dal censore Appio Claudio nel 312 a.C. Capua era allora, per importanza e grandezza, la terza città dell’Italia, dopo Roma stessa e Taranto, e costituiva il più importante nodo per le comunicazioni verso il Meridione. La via Appia fu prolungata poi, man mano che le armi romane avanzavano nelle regioni meridionali, a Benevento nel 268 e subito dopo a Venosa, a Taranto nel 272, infine a Brindisi, che raggiunse prima del 191 a.C. Quando la via fu realizzata nel tratto fino a Capua, alla fine del IV sec. a.C., Roma era ormai una delle maggiori città del Mediterraneo. Roma, sicura sul fronte settentrionale e orientale contro gli Etruschi e i Sabini, vincitrice della Lega Latina nel 338, dopo lo sterminio degli Equi e dei Volsci sul fronte sud orientale e meridionale, si affacciava con prepotenza alla conquista della Campania, contendendola ai Sanniti. In questo clima primeggia la figura di Appio Claudio Crasso, che sarà poi detto il Cieco: una delle …
Il genio di Andrea Gallizzi
Il genio di Andrea Gallizzi trionfa al Campionato Mondiale della Pizza 2024 Capolavoro culinario: Pizzateca e Molino Polselli Un incontro predestinato al successo Incontro Andrea, circa un mese fa, nella sua Pizzateca a Casal Bertone . Conoscendo le sue abilità in cucina, gli avevo fissato un appuntamento per un’intervista per il nostro giornale, che uscirà nel mese di Giugno. Sempre sorridente e compiaciuto, mentre ci deliziavamo con bollicine e assaggiavamo alcuni nuovi gusti delle sue meravigliose pizze legate alla stagionalità, Andrea mi confida: “Alfio, vado a Parma, vinco e torno”. E così è stato. Un giovane che non solo conosce le proprie capacità, ma la cui sapienza e determinazione lo hanno reso il migliore al mondo. Una vittoria annunciata al Campionato Mondiale della Pizza 2024 Il Campionato Mondiale della Pizza 2024, tenutosi a Parma dall’9 all’11 aprile, ha visto questo straordinario talento e il suo team brillare su un palcoscenico internazionale. Partecipando contro oltre 1200 pizzaioli da 56 nazioni, la competizione è stata agguerrita, ma la maestria di Gallizzi ha trionfato, consolidando la sua fama come luminare nel panorama dei pizzaioli. Pizzateca: un crogiolo di innovazione e passione culinaria Il fulcro di Pizzateca , nel cuore vibrante di Casal Bertone a Roma, è un crogiolo di innovazione e passione culinaria. L’approccio rivoluzionario di Andrea alla pizza alla pala si basa su una collaborazione sinergica con Molino Polselli, che fornisce farina di qualità superiore di Arce, Frosinone. Questa alleanza, che va oltre la semplice fornitura di ingredienti, rappresenta un matrimonio di filosofie che pongono l’eccellenza e l’innovazione al centro. Una creazione che conquista il mondo Il trionfo di Gallizzi a Parma celebra la sua abilità nell’elevar gli ingredienti semplici in creazioni culinarie sublimi. La pizza alla pala con melanzane, che ha conquistato il titolo mondiale, è il perfetto esempio di come intuizione e qualità si possano …
Processo Galileo
Processo Galileo Un viaggio emozionale tra storia e modernità Dopo un periodo di lontananza dalle sale teatrali, il mio ritorno al mondo del teatro è stato segnato da una serata entusiasmante al Teatro Vascello . La capacità unica del teatro di suscitare emozioni profonde e stimolare riflessioni ha riacceso una passione che era stata temperata da un periodo privo di emozioni, che aveva indotto in me uno stallo, riconnettendomi con un’arte che parla direttamente all’anima. La serata al teatro Vascello In questo ritorno, ho scelto di intraprendere un viaggio narrativo, desideroso di condividere le emozioni e le riflessioni che ogni opera teatrale evoca in me. Processo Galileo, con la sua rappresentazione sabato sera al Teatro Vascello, ha rappresentato l’inizio di questo capitolo emozionante. Le aspettative erano elevate ma permeate di dubbi, soprattutto per la complessità della storia di Galileo. Ho preso posto, sentendomi subito avvolto dall’atmosfera del teatro, un luogo dove storia, cultura e arte si fondono in un unico, vibrante spettacolo. Processo Galileo: un’immersione nella storia Un lavoro a quattro mani, diretta magistralmente da Andrea De Rosa e Carmine Rifici, è stata un’immersione in un’opera che esplora la vita e il pensiero di Galileo Galilei, mescolando passato, presente e futuro in un dialogo continuo e affascinante con la modernità. La scenografia, impreziosita da un’illuminazione che ha dato vita e spessore alla scena, ha evocato in me una profonda riflessione sulla ricerca umana, un viaggio che attraversa l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande. Primo atto: riflessioni sul passato Il primo atto, che riporta al passato storico di Galileo e al suo processo, ha suscitato un misto di ammirazione e malinconia. Veder rappresentati i dialoghi e i personaggi storici mi ha fatto riflettere sulla fragilità dell’essere umano di fronte al potere e sulla forza della coscienza. Secondo atto: confronto con il presente Nel secondo …