La strada dell’Appia Antica da Roma ai Castelli Romani Un viaggio tra storia, monumenti e turismo Un accenno alla storia dell’appia Antica La costruzione della Via Appia ha rappresentato nell’antichità un evento di straordinaria rilevanza, non solo dal punto di vista dell’ingegneria e della concretezza del disegno politico impresso a intere nazioni allora costituenti l’Italia antica, ma per le implicazioni storiche sottese alla sua realizzazione, che coinvolsero per ben più di un millennio le civiltà bagnate da oltre la metà del Mediterraneo. La strada infatti venne a percorrere tutta l’Italia antica , allacciando il mare Tirreno all’opposto mare, attraversando il Lazio, la Campania, il Sannio, la Lucania e la Puglia: le regioni, cioè, che costituivano quasi tutta la parte più ricca e civile della Penisola. La realizzazione e l’evoluzione della Via Appia La via fu realizzata nel primo tratto, fino a Capua (oggi S. Maria Capua Vetere), dal censore Appio Claudio nel 312 a.C. Capua era allora, per importanza e grandezza, la terza città dell’Italia, dopo Roma stessa e Taranto, e costituiva il più importante nodo per le comunicazioni verso il Meridione. La via Appia fu prolungata poi, man mano che le armi romane avanzavano nelle regioni meridionali, a Benevento nel 268 e subito dopo a Venosa, a Taranto nel 272, infine a Brindisi, che raggiunse prima del 191 a.C. Quando la via fu realizzata nel tratto fino a Capua, alla fine del IV sec. a.C., Roma era ormai una delle maggiori città del Mediterraneo. Roma, sicura sul fronte settentrionale e orientale contro gli Etruschi e i Sabini, vincitrice della Lega Latina nel 338, dopo lo sterminio degli Equi e dei Volsci sul fronte sud orientale e meridionale, si affacciava con prepotenza alla conquista della Campania, contendendola ai Sanniti. In questo clima primeggia la figura di Appio Claudio Crasso, che sarà poi detto il Cieco: una delle …