Tsundoku Tsundoku Chi scrive, solitamente, ama anche leggere Chi scrive, solitamente, ama anche leggere. Lettura e scrittura sono intimamente interconnesse. Si scrive per l’esigenza – l’urgenza, a volte – di esprimere le proprie emozioni. E si legge per esplorare e conoscere, accostandosi al mondo interiore, o ai saperi, di altri autori. Il tutto in un continuo scambio. Ma, se scrivere ha in sé qualcosa di innato, una sorta di dono con il quale si nasce (pur se si può affinarlo e migliorarlo nel tempo), la lettura è un’autentica passione, un piacere trasversale che accomuna persone anche molto diverse tra loro. C’è chi legge come passatempo, chi per arricchire la propria cultura , chi per acquisire competenze specifiche di un particolare ambito, chi lo fa per cercare risposte a quesiti di varia natura. E i prodotti editoriali disponibili spaziano in campi diversissimi, pronti ad incontrare le esigenze e le richieste più disparate del pubblico. C’è poi chi acquista libri a ritmo serrato, in un continuo accumulo di titoli ed uscite. Bibliofili e bibliomani: amore per i libri e la cultura Ed anche in questo caso, si possono categorizzare persone diverse. Se parte di costoro presenta un vero e proprio disturbo di personalità – al punto da essere definiti bibliomani, parola in cui la parte ” mania ” indica proprio una connotazione patologica – altri sono invece caratterizzati da autentico amore per il sapere e, quindi, anche per i libri. E parliamo, in questo caso, di bibliofili, la cui desinenza indica per l’appunto inclinazione amorosa. Nel guado tra queste opposte categorie, incontriamo coloro che praticano (a volte, senza nemmeno saperlo) lo tsundoku . Lo Tsundoku: quando accumulare libri diventa un piacevole dilemma. Questa parola giapponese, il cui uso risale alla fine dell’800, racchiude in sé tre componenti: tsunde (accumulare), oku (lasciare da parte) e …